Pepito Rossi, un diamante fragile, riparte dalla Spal

Giuseppe Rossi, conosciuto ai più come Pepito, poteva essere uno dei talenti più brillanti e divenire un campione del calcio italiano. Invece, il suo fisico, così fragile ed allo stesso tempo così spietato, gli ha stroncato una carriera che prometteva di essere nell’Olimpo del calcio.

Oggi, vi vogliamo raccontare una pagina triste di Rossi. Una sfortuna che non gli ha mai permesso di spiccare quel volo, di fare quel grande salto che il suo talento avrebbe meritato.

Madrid, Santiago Bernabeu, 26 ottobre 2011

Il suo Villarreal affronta il Real Madrid, Giuseppe Rossi è regolarmente in campo, è il gioiello del “Sottomarino giallo”. Ma all’improvviso, il mondo sembra crollare sotto ai piedi dell’attaccante, Pepito fa uno scatto e si accascia, il ginocchio non risponde più. “Rottura del legamento crociato del ginocchio destro”, la sentenza è shock. Ma Giuseppe ha una grande determinazione, ha fame agonistica. Non sarà nemmeno l’ultimo infortunio da affrontare, non per lui… Il giorno dopo è in sala operatoria e già sta pensando al rientro: 6 mesi di stop.

Villareal, El Madrigal, 13 aprile 2012

Pepito si sta allenando, l’infortunio sembra essere ormai alle spalle. Ed invece, come un aguzzino, mentre sta studiando gli schemi con i suoi compagni, durante una partitella, ecco che si ripresenta. Giuseppe ricomincia ad accusare dolore al ginocchio operato. Si ferma, altri esami, c’è qualcosa che non va. “Lesione al legamento crociato anteriore”, ecco l’esito. Giuseppe Rossi vede materializzarsi un altro calvario davanti agli occhi, serviranno altri quattro mesi prima di calcare nuovamente un campo da calcio. Ma ogni giorno di più vede sfuggire quel sogno di gloria, che a tratti era ad un passo, è questo che pesa di più, a livello psicologico. Ad ottobre il dolore persiste, nulla sembra migliorare, così i medici, dopo diversi consulti decidono di operarlo. Altra batosta, altro tempo fermo.

L’occasione viola

C’è un club però, la Fiorentina, che crede fortemente in lui, perché sì, Pepito ha un ginocchio martoriato ma la classe… È classe. Con quella brillantezza ci si nasce, o l’hai o non l’hai. I viola sono pronti a correre questo rischio, vogliono dare una chance di successo al calciatore italiano, arriva nella città fiorentina per 16 milioni. Una follia per un giocatore in queste condizioni fisiche, un nulla per il talento dimostrato prima degli infortuni.

L’infame destino…

Giuseppe Rossi trova in Firenze la sua dimensione, ed un popolo che si coccola il “campione ritrovato”. Quel 4-2 alla Juve sarà per sempre nella mente di ogni tifoso gigliato. Pepito sta disputando una stagione straordinaria, il brutto passato però, ed il destino, tornano a bussare alla sua porta. Che infami!

Firenze, stadio Artemio Franchi, 5 gennaio 2014

Pepito sta giocando Fiorentina-Livorno, ovviamente è partito dal 1’, al 71’ Rinaudo interviene all’altezza del centrocampo in modo ruvido da dietro sul giocatore viola che aveva già scaricato il pallone. Pepito è a terra, si tiene la gamba, un nuovo incubo da attraversare, lo sente, il ginocchio ha fatto di nuovo crack. Lui lo sa, non servono esami, lascia il campo e scoppia in lacrime.

Con questo nuovo calvario, svaniscono anche i sogni azzurri di Pepito, Prandelli pubblicamente gli aveva già fatto capire che non l’avrebbe convocato per i Mondiali in Brasile ma lui ha cercato di forzare i tempi, di bruciare le tappe, ed alla fine ha pagato questo a caro prezzo, perché gli strascichi dell’infortunio se li è portati dietro per tutta la stagione seguente. Quella dell’Italia dunque, è una maglia che non indosserà mai più.

Firenze, stadio Artemio Franchi, 5 gennaio 2014 – Giuseppe Rossi resta a terra dopo il colpo subito da Rinaudo

Un nuovo stop, altra operazione

In estate, Giuseppe Rossi è costretto alla terza operazione, sempre al ginocchio destro, quel suo maledetto punto di cristallo. Ma Pepito ha la forza di un leone, è sempre pronto a rialzarsi più forte che mai, peccato per quel ginocchio fallato, che troppo spesso ha giocato brutti scherzi.

Pepito, la nuova avventura alla Spal

Ora ha 34 anni, ed ancora tanta voglia, non ha mica intenzione di privarsi dell’emozione di indossare quegli scarpini. Ha una nuova scommessa da vincere, si chiama Spal. Il club ferrarese, guidato sempre da una grande ambizione, ha deciso di puntare su di lui, sperando nella sua integrità fisica e su quel talento mai del tutto sbocciato, per tornare a calcare il prestigioso palcoscenico della Serie A.

Lisa Grelloni

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