L’Inter dunque supera il primo ostacolo di un ciclo di ferro riportandosi a + 1 sul Milan ma con una gara in meno, quella di Bologna. E ora sotto con il secondo, mercoledì sera a San Siro contro la Juve in Supercoppa, con il presidente Zhang spettatore desideroso di portare a casa il suo secondo trofeo dopo lo scudetto, cui seguiranno le sfide in campionato contro Atalanta, Milan e Napoli. La squadra di Inzaghi si tiene la vetta ma dietro il Milan non molla.
A Venezia i rossoneri vincono facile conquistando il terzo successo consecutivo ma soprattutto, nonostante le assenze, ritrovano il vecchio spirito di squadra e quella facilità di gioco che la crisi di novembre-dicembre aveva offuscato. Merito di un asse Leao-Theo Hernandez che funziona a meraviglia, di un Tonali sempre più padrone del centrocampo e di un Ibrahimovic che fa del Venezia l’80.a squadra contro cui ha segnato nei maggiori cinque campionati europei: al 2000 a oggi lo svedese è il secondo giocatore a raggiungere questo traguardo dopo Cristiano Ronaldo. “Avrei preferito giocare ancora le coppe anche se ora può essere un vantaggio”, ha ammesso dopo il 3-0 in Laguna Stefano Pioli, che comunque continua a nascondersi: “Inter ancora favorita, ma Milan è ora più maturo”.
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