17 ottobre 2016. Al minuto 84 del match fra Palermo e Torino fa il suo debutto in Serie A con la maglia granata un giovane centrocampista serbo, voluto fortemente dal tecnico del Toro, suo connazionale, Sinisa Mihajlovic. Si chiama Saša Lukic, ha da poco compiuto vent’anni e porta il numero 25 sulle spalle. Il club di Urbano Cairo l’ha prelevato in estate dal Partizan di Belgrado, dove il regista nativo di Šabac è cresciuto, per quasi due milioni di €. Al buon tocco di palla, Lukic abbina un gioco pulito ed ordinato, ma in pochi all’ombra della Mole sembrano intuire le sue doti. È certamente un diamante grezzo, ma su cui vale la pena puntare. Almeno secondo Miha, che di giovani se ne intende.
L’EVOLUZIONE – A più di cinque anni di distanza da quel 17 ottobre palermitano, Lukic ha completato il suo processo di maturazione calcistica. Mihajlovic gli ha dato fiducia come regista, Mazzarri lo ha reso un interno del suo Toro europeo, Giampaolo ne ha svelato le doti da trequartista. Ma è con Juric che il centrocampista serbo è diventato imprescindibile per i piemontesi. “Saša ha le doti giuste. Ha un po’ di tutto dal punto di vista tecnico, ma fino ad ora non si sapeva neanche che ruolo facesse, li ha fatti tutti da quando è al Torino. Voglio che giochi in mezzo e che ogni tanto si inserisca. Sta crescendo, ho buone sensazioni” affermava il tecnico croato prima del match di San Siro contro il Milan dello scorso ottobre. Le buone sensazioni sono ampiamente confermate dal rendimento sul campo del numero 10.
I NUMERI – Il minutaggio di Lukic in stagione è una prova evidente del suo ruolo nello scacchiere di Juric: nelle ventuno partite fin qui disputate dal Torino in campionato, il serbo non è partito titolare soltanto una volta, nel match pareggiato contro la Lazio. In tutti gli altri casi, Juric gli ha consegnato le chiavi del centrocampo, complice anche l’assenza prolungata di Mandragora per infortunio. Su 1890 minuti totali, Sasa ne ha giocati ben 1759, un impressionante 93% che tocca il 100% nelle ultime quattordici gare. Il n°10 granata ha compiuto un’evoluzione importante, facendo tesoro dei tanti cambi di ruolo degli ultimi anni. Con Juric finalizza meno che con Giampaolo – che lo aveva spostato più vicino alla porta, nell’unica intuizione felice della sua breve permanenza al Toro -, ma dai suoi piedi partono molte azioni offensive che culminano con il gol (il 17%). Non male per un regista.
Photo LiveMedia/Luigi Canu Cagliari, Italy, December 06, 2021, italian soccer Serie A match Cagliari Calcio vs Torino FC Image shows: Sasa Lukic of Torino LiveMedia – World Copyright
L’EXPLOIT – Un 10 forse meno fantasioso di altri, ma molto incisivo nella zona focale del campo, grazie all’intelligenza tattica e alla buona resistenza fisica. Nella gara vinta dal Torino contro il Bologna del suo mentore Mihajlovic, è arrivata la prestazione più convincente di Lukic da quando veste il granata: 78 palloni giocati, con l’85% di precisione nel passaggio, un assist (il terzo dei quattro finora dispensati in campionato) e soprattutto 12 recuperi. È anche quest’ultimo dato a impressionare e a sposarsi alla perfezione con il calcio di Juric. Mangiare il campo e azzannare le caviglie degli avversari, senza dar loro un attimo di tregua. Non a caso il serbo, con 85 falli, guida la squadra più aggressiva di tutta la Serie A. “Al Toro mi sento come a casa, spero di convincere il nuovo allenatore” aveva dichiarato il regista nel ritiro estivo a Santa Cristina. Missione compiuta, Saša.
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