È il 24 Gennaio 2015 e in una gelida serata invernale Marcelo Brozovic atterra a Milano. Arriva all’Inter in prestito con diritto di riscatto dalla Dinamo Zagabria, dove già aveva dimostrato le sue qualità. Le sue prime parole sono: “Molto felice di poter giocare in un grande club come l’Inter”, la sua faccia sembra far pensare a tutt’altro. È il primo assaggio che l’Italia e i tifosi interisti avranno di questo bizzarro ragazzo che sette anni dopo è considerato uno dei migliori al mondo nel suo ruolo.
Al suo arrivo, l’impatto del croato non è stato dei migliori. L’Inter di Erick Thohir aveva da poco esonerato Walter Mazzarri per riportare in panchina Roberto Mancini, che chiese Marcelo Brozovic dopo esserne rimasto stregato. Il contesto nerazzurro non era facile per i giovani calciatori. Il gap da colmare con il gruppo di testa, le tante difficoltà e le troppe aspettative hanno reso la vita difficile a tanti di questi.
Brozovic viene impiegato ma non si riesce a trovare il suo posto nel campo, si intravedono le qualità con la palla ma si dubita sul suo futuro. Complice anche la sua particolare personalità con comportamenti che continuano a far trasparire un certo menefreghismo e svogliatezza.
Photo LiveMedia/Ettore Griffoni Venice, Italy, November 27, 2021, italian soccer Serie A match Venezia FC vs Inter FC Image shows: Inter’s Marcelo Brozovic portrait LiveMedia – World Copyright
Al suo arrivo, pochi pensavano che Brozovic sarebbe mai riuscito a prendere in mano il centrocampo dell’Inter. I suoi numeri in Serie A oggi, dimostrano come invece ce l’abbia ampiamente fatta. Nella stagione in corso ha giocato tutte le partite, in media esegue 76 passaggi a gara con una percentuale di passaggi completati del 93%, ha il 55 % di contrasti vinti e percorre in media 11,6 km.
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Foto LiveMedia/Alessio Tarpini Parma, Italia, 08 agosto 2021, AMICHEVOLI Parma Calcio vs Inter – FC Internazionale Nella foto: esultanza Marcelo Brozovic (Inter) dopo gol 0-1 LiveMedia – World Copyright
La svolta arriva all’inizio del 2018, dopo tre stagioni appeso a questo filo di incostanza, tante delusioni e allenatori cambiati. Nella finestra di mercato invernale Brozovic accetta l’offerta del Siviglia, ma Luciano Spalletti, tecnico dell’Inter, blocca tutto. Ha fiducia in Marcelo ed è convinto che il suo ruolo sia quello di regista davanti alla difesa, questa convinzione come sappiamo, sarà la fortuna del croato. Nel finale di quella stagione fu uno dei trascinatori alla conquista della qualificazione in Champions League e da lì, così come l’Inter, non si è più fermato.
Finalmente trova il suo ruolo e una costanza che sembrava inimmaginabile, con l’arrivo di Conte diventa ancora più determinante come perno nel suo 3-5-2 e l’Inter non può più fare a meno del suo leader di centrocampo. Vince lo scudetto da assoluto protagonista e ora è uno dei migliori interpreti al mondo di quel ruolo.
Tutto ciò restando sempre sé stesso, come nel 2015: sbracciando, sbuffando e dando l’impressione di essere sempre insofferente. Questo Brozo è sempre più ‘Epic’.
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