Il caso più scottante del momento, però, è la possibilità di tornare a riempire gli stadi al più presto. “Quanti spettatori ci saranno per il derby di Milano? Dalle informazioni che abbiamo almeno il 50% della capienza ed è il minimo sindacale. Il derby alla ripartenza sarà un grande evento, avremo un terreno di gioco perfetto almeno la metà dello stadio pieno”, ha annunciato. E ancora: “Speriamo di poter raggiungere presto il 100% della capienza degli impianti grazie al grande lavoro che sta facendo il sottosegretario Vezzali. Dobbiamo tornare a un livello di normalità e riportare il pubblico negli stadi. Perché anche quando torneranno le coppe europee sarebbe un danno enorme per i nostri club giocare all’estero con il pubblico avversario e in casa senza tifosi, perderemmo in parte il fattore campo”.
Una mano, però, De Siervo la chiede anche al governo: “Serie A senza ristori? La nostra è una constatazione, i numeri sono lì a sancire il disinteresse della politica verso lo sport, soprattutto di vertice. Lo sport non riguarda solo 22 giocatori, ma è un vero comparto industriale. E lo è la Serie A dopo un periodo pandemico che ha lasciato senza soldi i nostri presidenti, che hanno perso 1,5 miliardi di euro. E i ristori sono pari a 5 milioni. In Francia è arrivato un miliardo, c’è una sperequazione e questo può avere un effetto devastante per le nostre squadre a livello internazionale.”.
“Cosa chiediamo? Di essere trattati come comparto industriale, nessuno chiede ristori a pioggia. Ci sono varie proposte, quella più individuata e richiesta è quella dello ‘spalmadebiti’, in modo che il sistema delle tasse possano essere versate in un tempo più ampio. E poi la ripartenza delle scommesse betting, che è un altro intervento a costo zero per il nostro Stato. E poi ridisegnare la legge Melandri, e abolire quelle parti che riguardano le vendite internazionali”, ha concluso.
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