Dopo la lettera inviata dai club del massimo campionato al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e alla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, in cui si definiva la pretesa della Figc “non conforme al diritto” e si sosteneva che la Lega non può ricevere limitazioni alla propria autonomia “se non in presenza di motivi di interesse pubblico”, l’ad De Siervo ha scritto a Gravina spiegando i motivi del mancato accordo sulla riforma dello statuto nell’assemblea del 27 gennaio scorso e dando seguito alla richiesta, avanzata giovedì scorso all’unanimità dai club, di avere più tempo a disposizione rispetto alla scadenza fissata al 31 gennaio. Il tempo concesso in più, ha assicurato De Siervo, verrà impiegato per trovare una mediazione tra le varie posizioni.
Nel rispondere positivamente alla richiesta, Gravina non ha però nascosto “l’imbarazzo e lo sconcerto” nell’apprendere dell’iniziativa attuata dalle società, di cui la federazione non era stata informata “fornendo cosi’ alle massime autorità governative e sportive l’immagine di una evidente lacerazione nel nostro sistema”. “Lacerazione – continua Gravina – che non giova alle iniziative della Federazione nell’interesse del sistema calcio e della Lega”. Quanto alle contestazioni riguardo alla riforme, Gravina ha sottolineato infine che nessuna società di Serie A ha fatto ricorso nei termini previsti.
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