LA PARTITA
Per il pranzo della domenica il Milan mette in tavola il sorpasso. Con un incredibile effetto “sliding doors”: l’espressione inglese, ricalcata dal celebre film, indica un elemento assolutamente imprevedibile capace di cambiare la vita di una persona in modo altrettanto imprevedibile. Al minuto 75 del derby contro l’Inter, la vita calcistica del Milan sembrava segnata da una classifica che in quel momento segnava un -7 dai nerazzurri, che in virtù della partita in meno era anche un teorico -10. La doppietta-lampo di Giroud, il pareggio interista a Napoli e il successo di oggi della banda di Pioli se non imprevedibili sono di certo gli elementi che hanno ribaltato tutto e spinto in Milan in vetta, anche se con una partita in più rispetto ai nerazzurri.
La voglia di Pioli di andarsi a prendere questi 3 punti è chiara dalle scelte iniziali: il 4-2-3-1 del Milan è offensivo con la presenza di un terzino di spinta come Florenzi e soprattutto di quella contemporanea di Messias, Diaz, Leao e Giroud. A mettere la gara in discesa ci pensa però il piedino fatato di Maignan, il cui lancio millimetrico di 65 metri a trovare Leao vale a tutti gli effetti come un assist da numero 10: il portoghese apre il match come una scatola di tonno dopo soli 8 minuti e questo contribuisce a rafforzare sicurezze e certezze del Milan. Ma anche ad abbassare i ritmi di una gara che nel primo tempo i rossoneri si limitano a controllare. La Samp dal canto suo, perso subito il piano partita, non sembra capace di trovarne uno alternativo. Con Tonali e Bennacer (preferito a Kessie) in mezzo il Milan sa essere aggressivo e recupera molti palloni ma per trovare soluzioni deve affidarsi ai lanci lunghi. A parte il gol iniziale, la prima vera occasione arriva con Messias, sul finale di tempo, che sfrutta una palla vagante in area non spazzata da Thorsby per impegnare Falcone. La Samp fatica a costruire (se non quando Sensi si abbassa a prendersi il pallone) e non riesce a sfruttare la corsa dei suoi esterni o a mettere Caputo in condizione di concludere: così le occasioni create dai blucerchiati restano a zero anche a causa di un Milan in pressione alta, uomo su uomo, attento a non concedere spazi e a gestire in tutta tranquillità un primo tempo (frammentato da tante interruzioni e falli) piuttosto bruttino ma efficace.
Nella ripresa i due allenatori provano a cambiare ritmo alla gara con la serie dei cambi: Giampaolo si gioca Ekdal, Vieira e Augello mentre Pioli sostituisce la batteria dei trequartisti mettendo dentro Saelemaekers, Kessie e Rebic. Le occasioni blucerchiate sono firmate Candreva, quelle rossonere Messias (prima dell’uscita), Giroud e Bennacer. Il Milan rimane compatto e sfrutta le ripartenze; la Samp ha i consueti limiti in fase di organizzazione della manovra se non affidata agli spunti dei singoli: col passare dei minuti però è costretta ad abbandonare ogni prudenza ma sbatte sempre e comunque contro un Milan sempre compatto e lineare nella propria metà campo e poi attento a scattare in quella opposta a palla recuperata. A schemi saltati e con più spazi ne nasce un finale di partita aperto a ogni possibilità, anche grazie agli ingressi di Quagliarella e Rebic. E’ più il Milan a rischiare il 2-0 che la Samp l’1-1 e alla fine il risultato non cambia. La squadra di Giampaolo non si allontana dal pantano della bassa classifica ed è a tutti gli effetti coinvolta nella lotta per non retrocedere. I rossoneri sono una squadra tosta e incredibilmente galvanizzata dai due successi contro Inter e Lazio: la squadra di Pioli sapeva cosa doveva fare e lo ha fatto, concedendo poco allo spettacolo ma rischiando quasi niente, è consapevole che la sua forza stia nella compattezza oltre che nel morale in questo momento alle stelle. L’Inter ha una gara in più da giocare, il Milan è lì a infastidire e a cullare un sogno. “Sweet dreams are made of this”, dice una fantastica canzone degli Eurythmics: i sogni dolci sono fatti di questo.
LE PAGELLE
LEAO 7 Festeggia la 100esima presenza col Milan con un gol tanto importante quanto di qualità: perfetto lo stop sul lancio di Maignan, sfugge a Bereszynski e infila Falcone. La sua costante sensazione di imprevedibilità è l’arma in più di Pioli
BENNACER 6,5 Preferito a Kessie, tallona Sensi e Rincon, spegnendo le possibili fiammate di qualità della Samp. Recupera, pressa, corre, non si risparmia al fianco di Tonali formando una cerniera di pressing e recupero palloni.
REBIC 6 In una giornata di festa totale in cui il Milan non ha peggiori in campo, lui si segnala per un ingresso che non incide tantissimo. Ha i palloni buoni ma sbaglia più volte la giocata finale. Non è al meglio fisicamente e gli manca il guizzo ma comunque si fa vedere e cerca anche la conclusione
FALCONE 7 Il migliore di una Samp troppo poco coraggiosa. Incolpevole sul gol, attentissimo su Messias, Giroud due volte, Leao, Tonali e Romagnoli.
SENSI 6 Si muove tantissimo tra le linee e allo stesso tempo è quello che cerca di stare più vicino a Caputo, altrimenti isolato in attacco. Giocate di qualità, tanta corsa e anche un po’ di sacrificio. Cala nella ripresa
CAPUTO 5 Tutto solo al centro dell’attacco, non ha praticamente mai un pallone buono. Lui non fa nulla per impensierire la difesa del Milan, i suoi compagni fanno poco o nulla per supportalo
IL TABELLINO
MILAN-SAMPDORIA 1-0
MILAN (4-2-3-1): Maignan 7; Calabria 6,5, Tomori 6, Romagnoli 6, Florenzi 6 (43′ st Kalulu sv); Tonali 6, Bennacer 6,5 (30′ st Krunic 6); Messias 6 (12’st Saelemaekers 6,5), Diaz 6 (12′ st Kessie 6), Leao 7 (12′ st Rebic 6); Giroud 6,5. A disp.: Tatarusanu, Mirante, Ballo-Tourè, Castillejo, Maldini, Bakayoko. All.: Pioli 7
SAMPDORIA (4-3-2-1): Falcone 7; Bereszynski 5,5, Magnani 6, Colley 6, Murru 5,5 (8’st Augello 6); Conti 5,5 (8’st Vieira 6), Thorsby 5,5 (8′ st Ekdal 5,5), Rincon 5,5 (29′ st Quagliarella 5,5); Candreva 6 (35′ st Sabiri 5,5), Sensi 6; Caputo 5. A disp.: Audero, Ravaglia, Supriaha, Ferrari, Bonfanti, Trimboli. All.: Giampaolo 5,5
Arbitro: Chiffi
Marcatori: 8′ Leao
Ammoniti: Rincon (S), Diaz (M), Romagnoli (M), Bennacer (M)
Espulsi: –
LE STATISTICHE
• Il Milan ha conquistato 55 punti in questo campionato: nell’era dei tre punti a vittoria dopo 25 partite ha fatto così bene solamente nel 2003/04 (64).
• Rafael Leão è arrivato a sette gol in questo campionato, uno in più di quelli realizzati nelle sue due precedenti stagioni in Serie A (sei in entrambe).
• Prima del passaggio vincente di Mike Maignan di oggi, era dal 2006 che un portiere del Milan non forniva un assist in Serie A (Dida contro l’Ascoli, il cui allenatore era Giampaolo).
• Dei sette gol di Rafael Leão in questo campionato, quattro sono stati sullo 0-0.
• Due delle quattro partite in cui Wladimiro Falcone ha effettuato almeno cinque parate in Serie A sono state contro il Milan (sei oggi).
• La Sampdoria ha perso cinque delle ultime sei partite di campionato, tante sconfitte quante nelle precedenti 11.
• La Sampdoria non ha segnato per tre gare esterne di fila in Serie A per la prima volta dal maggio 2018.
• Il Milan ha subito un solo tiro nel primo tempo, suo miglior risultato nei primi 45 minuti in questo campionato.
• Il Milan non ha subito nemmeno un tiro nello specchio in due degli ultimi tre primi tempi di questo campionato.
• Quella di oggi è stata la 100ª partita di Rafael Leão con il Milan, contando tutte le competizioni.
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