Gigante Koulibaly, Conte decaduto e gli orrori arbitrali
MENTALITÀ – Magari non sarà stata la miglior partita del Milan edizione 2021-22, ma la tranquillità con cui la squadra di Pioli ha giocato nell’ultimo quarto d’ora contro la Sampdoria incoraggia le chances scudetto dei rossoneri. Praticamente mai in affanno nelle battute finali, anzi… Se uno avesse acceso il televisore intorno alle 14 senza conoscere il risultato avrebbe potuto pensare che il Milan fosse addirittura sotto.
GIGANTE – Ok, una piccola ma decisiva sbavatura in occasione del pareggio di Dzeko. Ma per il resto la prestazione di Kalidou Koulibaly sabato al cospetto dell’Inter capolista è stata sontuosa. Chiusure puntuali, straripanti uscite palla al piede, la consueta personalità. Insomma, il fresco campione d’Africa che tornava in azzurro dopo 77 giorni ha confermato di essere il Gigante che ormai da quasi otto anni abbiamo imparato a conoscere.
CRISI – Era cominciata tra squilli di trombe e rulli di tamburi l’avventura di Antonio Conte sulla panchina del Tottenham, arrivato il 2 novembre alla guida degli Spurs. Il cammino dell’ex tecnico di Juve e Inter era subito stato a due velocità: ottimo in campionato, deludente nelle Coppe, con una clamorosa eliminazione in Conference League (la Cenerentola delle coppe europee) dopo le sconfitte in Slovenia contro il Nura e a tavolino contro il Rennes e l’eliminazione nella Coppa di Lega ad opera del Chelsea. Adesso le tre sconfitte consecutive in Premier (contro Chelsea, Southampton e Wolverhampton) hanno fatto scivolare il Tottenham nelle zone anonime della classifica. L’obiettivo minimo richiesto a Conte è la qualificazione alla prossima Champions League, a disposizione anche la prestigiosa FA Cup dove, dopo il brivido del rischio eliminazione contro una squadra di C, il Morecambe, la squadra di Conte ha poi fatto fuori il Brighton e troverà adesso il Middlesbrough.
SFONDONI – Tra Serie A e B è stato a livello arbitrale un weekend disastroso. Quattro clamorosi errori/orrori hanno contraddistinto (e falsato) quattro partite. Sabato si è visto all’Olimpico il rigore meno rigore degli ultimi 40 anni (cit. Mihajlovic): penalty che sullo 0-0 ha dato il “la” alla vittoria laziale per 3-0 sul Bologna. Qualche ora dopo è stato annullato a Belotti un gol per un fuorigioco (di Pobega) francamente parso ben poco attivo, gol che avrebbe regalato al Torino il 2-2 con il Venezia. Ieri pomeriggio a Marassi una energica trattenuta su Destro al tiro (ovviamente di conseguenza sballato e sbagliato) ha negato al Genoa il possibile 2-1 sulla Salernitana. E – in Serie B – sempre ieri pomeriggio al Rigamonti il Brescia si è visto negare nell’ultima azione un evidente rigore per mani di Ba: la sfida contro l’Alessandria è finita 1-1. Insomma, come dicevano i latini: errare humanum est, persevare autem diabolicum…