Finisce l’incubo per Roberto De Zerbi e il suo staff: evacuati nella giornata di ieri dalla capitale ucraina Kiev assediata dall’esercito russo, il gruppo (otto persone in totale) è giunto in nottata in Romania ed è pronto a tornare in Italia. Fondamentale per sbloccare la situazione l’intervento di Figc e UEFA: “Gravina ha chiamato De Zerbi, ed era in contatto con Ceferin, che imbeccato da Srna, con l’aiuto del club e della federcalcio ucraina, ha organizzato il tutto”.
La drammaticità dei giorni vissuti nell’ansia e nella paura è stata raccontata da Carlo Nicolini, dirigente dello Shaktar Donetsk ai microfoni di LaPresse: “Quattro giorni senza dormire e ora un viaggio del genere. Un’odissea”. Ora, ad attenderli un viaggio di “28-30 ore per tornare in Italia”.
Un’odissea
“Da Kiev Lviv in treno, da Lviv a Uzgorod in minibus, da Uzgorod a Budapest in bus. Da qui, l’aereo per Milano. Giorni segnati da emozioni incredibili ed estreme. Siamo stremati e sollevati”, ha continuato il dirigente.
“L’immagine che mi porterò per sempre dentro? Sono tante. Ma se devo indicarne una, le facce dei giovani brasiliani e delle loro ancora più giovani famiglie, con tutte le emozioni che hanno vissuto. Siamo rimasti con loro fino all’ultimo, uniti e responsabili”.
Poi, un pensiero anche a chi gli ha permesso di restare al sicuro in questi giorni di terrore: “Il personale dell’hotel Opera di Kiev. Li voglio ringraziare infinitamente”, ha concluso Nicolini.
Parole riportate da Sportmediaset
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