Spezia-Roma: Pellegrini e Shomurodov stanno più alti e spaccano la gara. L’analisi

È andato in scena domenica alle ore 18.05 il match della 27° giornata di Serie A tra Spezia e Roma. La partita si è conclusa con il risultato di 1-0 per la squadra ospite, grazie ad un rigore realizzato al 99’ da Tammy Abraham.

La Roma con Mourinho in tribuna causa squalifica, arrivava all’incontro con un enorme bisogno dei 3 punti per poter rimanere attaccata alla zona Europa e poter sperare ancora in un piazzamento Champions; lo Spezia, dal canto suo, aveva bisogno di punti per staccarsi dalla zona retrocessione, distante solo 4 punti.

Formazioni:

Spezia (4-3-3): Provedel; Amian, Erlic, Nikolaou, Reca; Kiwior, Sala, Bastoni; Verde, Nzola, Agudelo.

Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini, Smalling, Kumbulla; Karsdorp, Veretout, Cristante, Zalewski; Mkhitaryan, Pellegrini; Abraham

Chiavi tattiche della partita

Sin dalle prime battute del match si è capita quella che poi si è rivelata la trama della partita, ovvero una Roma arrembante che dominava il gioco e uno Spezia molto chiuso che cercava di far male ai giallorossi colpendo in contropiede.

Con il ritorno alla difesa a 3 e con i due trequartisti, la Roma ha cercato maggiormente le vie centrali per provare a fare male alla squadra di casa, sfruttando le caratteristiche di finalizzazione di Pellegrini e Mkhitaryan.

Nell’illustrazione sotto possiamo vedere una tipica situazione di sviluppo della manovra offensiva giallorossa. In questo caso, Pellegrini (7) riesce a ricevere palla nella zona di rifinitura tra difensori e centrocampisti spezzini e si ritrova nella situazione in cui può:

  1. Allargare il gioco per l’esterno Karsdorp (2) che prende campo. (A differenza del sistema di gioco con il centrocampo a 5, con questo modulo è solo uno degli esterni che accompagna l’azione fino all’area di rigore, mentre l’altro da maggiore copertura)
  2. Cercare uno scambio rapido con l’altro trequartista Mkhitaryan
  3. Provare un passaggio filtrante per l’inserimento di Abraham
  4. Cercare l’azione personale e arrivare alla conclusione

Queste sono le possibilità che Mourinho vuole che abbiano i suoi trequartisti in questa zona di campo. L’obiettivo è riuscire a dare palla a Pellegrini (7) e Mkhitaryan (77) nella porzione di campo tra difensori e centrocampisti per poi, in base al posizionamento della difesa avversaria, finalizzare l’azione nel modo più pericoloso possibile tra le varie opzioni.

In questa situazione nello specifico i 2 trequartisti della Roma riescono ad avere uno spazio enorme per via di un errore di un centrocampista dello Spezia. Pellegrini (7) ha optato per la conclusione diretta a rete, resa possibile dallo spazio creato dai movimenti di Mkhitaryan (77) e Abraham (9). Provedel è riuscito a deviare la conclusione sul palo, con uno dei suoi tanti interventi decisivi all’interno del match.

L’episodio che dà la svolta alla gara si ha al 45’, quando Amian rimedia il secondo giallo che gli vale l’espulsione, lasciando per tutto il secondo tempo lo Spezia in 10 uomini.

Da questo momento la Roma costringe lo Spezia a chiudersi ancor di più, la squadra di Thiago Motta si dispone in campo con un sistema difensivo di tipo 4-3-1-1. Le linee di centrocampo e difesa rimanevano molto vicine per chiudere lo spazio ai trequartisti giallorossi, mentre Nzola aveva il compito di infastidire il primo possesso e non permettere un’agevole costruzione. Quest’ultimo riesce anche a costruirsi un’importante occasione al decimo della ripresa, ma Rui Patricio è attento e stoppa il mancino dell’attaccante angolano.

Dal momento che la partita non si sbloccava, Mourinho ha incaricato il suo vice di effettuare tutti i cambi offensivi possibili, con gli innesti di Zaniolo, El Shaarawy, Shomurodov e Bove.

Negli ultimi disperati attacchi la Roma era completamente sbilanciata in avanti, facendo saltare quasi ogni schema tattico precedentemente visto. Le differenze sostanziali erano che:

  • Pellegrini prima e Shomurodov poi, sono andati a giocare quasi all’altezza di Abraham.
  • Zaniolo ha giocato molto libero di svariare su tutto il fronte offensivo, andando a prendere palla in molte zone diverse di campo e provando a sfruttare i suoi strappi.
  • Gli esterni non si limitavano più, entrambi partecipavano attivamente alla manovra offensiva, lasciando solamente i 2 centrali e un centrocampista a coprire.

In quest’immagine vediamo come la Roma occupava con ben cinque uomini l’area di rigore dello Spezia, con anche Mkhitaryan pronto a rimorchio per la ribattuta.

Nonostante questo assedio totale, la difesa spezzina ha combattuto con i denti e con le unghie, resistendo sino al 98’ sullo 0-0. Proprio in chiusura del recupero però, Maggiore scalcia involontariamente sul volto di Zaniolo, procurando il rigore che Abraham ha poi trasformato.

Conclusione

Guardando le statistiche del match ci si accorge di quanto la Roma abbia fatto troppa fatica a trovare questa vittoria, nonostante i 31 tiri (di cui 10 in porta) il gol vittoria è arrivato solo al 99’ su calcio di rigore. Oltre alla sfortuna e alla poca freddezza dei giallorossi, ci sono da fare dei grandi complimenti al portiere Provedel che ha fatto un’altra partita di enorme spessore.

Con questa sconfitta lo Spezia rimane in zone poco tranquille della classifica, considerando anche che domenica è atteso da un’altra prova proibitiva contro la Juventus allo Stadium. La Roma invece affronterà l’Atalanta in casa, per quello che a tutti gli effetti è uno scontro diretto per la Champions.

Analisi tecnico-tattica di Alessandro Rosa

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