Il calcio italiano non ha ancora capito che sarà un disastro. E che l’espressione giornalistica “apocalisse”, per quanto faccia sorridere qualcuno, si adatta alla perfezione alla nuova realtà. Apocalisse sportiva, s’intende. La Nazionale che ha vinto quattro coppe, dietro soltanto al Brasile, è fuori dal Mondiale per la seconda edizione consecutiva. Sarà un impatto enorme su tutto il sistema che vive la Nazionale come un discreto fastidio, salvo salire sul carro quando “succedono” Wembley o Berlino. Non sarebbe cambiato niente, ma anche il “no” deciso dei club a prendere in considerazione l’anticipo del ritiro è un segnale.
La cifra del prossimo quadriennio, il 2023-26, tenderà ad aumentare perché alcuni contratti sono già stati firmati. Ma è quasi sicuro che il rinnovo di alcune partnership commerciali avrà un ribasso sul 10%. Inevitabile. Andiamo in dettaglio. Il grande aiuto viene dai diritti tv, passati da 140 a 180 milioni totali. Migliorate anche le cifre dello sponsor tecnico: l’Adidas vale circa 125 milioni complessivi (rispetto ai 90 e passa Puma). Qualcosa crescerà al botteghino, per forza di cose, dopo due anni di stadi chiusi. I premi Uefa e Fifa però scenderanno, salvo nuovi successi. Il resto del commerciale ha una previsione di crescita a 112 milioni per quattro anni. Se così fosse, la Nazionale passerebbe a circa 107 all’anno. Ma è probabile che la cifra sia più bassa.
La questione economico-finanziaria non è l’unica nel vortice della crisi. Poi c’è il campo. Oggi il calcio è molto più “matematico” di un tempo, Una volta si era teste di serie per albo d’oro, oggi il sorteggio di Qatar 22 sarà quasi totalmente definito dal ranking Fifa. Ogni partita vale qualcosa, anche l’amichevole. Prima di questo turno l’Italia era 6ª e, in caso di qualificazione, sarebbe stata testa di serie. Se perdiamo anche con la Turchia, e la Spagna vincerà le sue due amichevoli, nella classifica di marzo potremmo scendere al 7° posto. Ma l’orizzonte è peggio. Salteremo il Mondiale e a fine anno sicuramente non faremo punti. Dovremo cercare di recuperare in Nations a giugno e settembre, ma la prospettiva di uscire dalla Top 10 in tempi brevi è concreta.
Fonte: Calcio e Finanza
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