Le certezze della squadra di Inzaghi si sono dissolte come neve al sole dopo quel drammatico derby vinto da Giroud in 5 minuti lo scorso febbraio. Cinque maledetti minuti che hanno trasformato l’Inter dalla favorita per il titolo a inseguitrice (piuttosto zoppicante) dei cugini rossoneri, con il Napoli sempre regolarmente iscritto alla corsa. La reazione, fatto salvo per le due gare col Liverpool, non si è vista, ed in molti incolpano mister Inzaghi per aver peccato di personalità nel risolvere questa crisi Inter.
Mentre sui giornali si parla già di panchina in bilico, i tifosi nerazzurri stentano a riconoscere la loro squadra, la stessa che l’anno scorso si era esaltata nella volata decisiva per lo scudetto, ritrovandosi più a sperare in un passo falso delle inseguitrici che in prestazioni autorevoli da parte della propria prediletta. Adesso un tour de force che ci condurrà alla fine del campionato senza ulteriori interruzioni: domenica ci sarà subito il derby d’Italia allo Stadium per portare a casa consapevolezza e tre punti fondamentali, nonché una quasi ormai insperata riconferma per mister Spiaze che deve fare il possibile per terminare la stagione a testa alta.
Photo LiveMedia/Francesco Scaccianoce Milan, Italy, March 19, 2022, italian soccer Serie A match Inter – FC Internazionale vs ACF Fiorentina Image shows: Simone Inzaghi (FC Internazionale) gestures LiveMedia – World Copyright
Quanto hanno ragione i suoi detrattori più agguerriti? Probabilmente, poco. L’allenatore nel calcio moderno funge sempre da capro espiatorio, ma la verità è che a fare un passo indietro la scorsa estate è stata la proprietà. L’inspiegabile cessione di Hakimi, dopo anni di rispettosissimo fair play finanziario, ha squarciato come un fulmine a ciel sereno i festeggiamenti dei tifosi poco dopo la vittoria del diciannovesimo scudetto. Gli addii turbolenti (per ragioni ben diverse) di Lukaku ed Eriksen, ancor prima la fuga a gambe levate di Antonio Conte, avevano lasciato presagire una stagione durissima per chiunque avesse accettato il ruolo di tecnico di questa squadra.
Questa sorte è toccata a Simone Inzaghi, che per mesi è riuscito nel miracolo di fare più punti della stagione passata, nonché ad esprimere un gioco più gradevole, nonostante la sua rosa fosse nettamente depotenziata rispetto all’anno prima. Con coraggio, sia lui che il direttore Marotta hanno sempre evitato gli alibi e dichiarato di voler puntare alla lotta scudetto, come del resto la squadra sta tutt’ora facendo. I tifosi dell’Inter dunque dovrebbero probabilmente continuare ad aver fiducia e, semmai, prendersela con una fin troppo prudente Suning, che dovrà riprendere a rinforzare la rosa piuttosto che indebolirla oppure, laddove non ci fossero i presupposti per fare ciò, passare la mano ad altri.
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