Pjanic gioca Juve-Inter: “La decide Dybala. 2018? Il primo giallo non c’era”
“Venivamo dalla sconfitta col Napoli e si capiva che stavamo rischiando tanto – ha aggiunto Pjanic elogiando l’allora e l’attuale tecnico della Juve – Allegri ha fatto un grande discorso, con tanta calma, ci ha rimesso a lavorare e noi abbiamo trasformato quella calma in forza”.
“A me tutte quelle critiche nei suoi confronti sembrano una follia – ha continuato il centrocampista di proprietà del Barça attualmente in prestito al Besiktas – Io stimo molto Allegri, come allenatore e ancora di più come persona. Mi sembra la persona più giusta per la Juve e i risultati dicono che l’ha risistemata. Nessuno invece dice che sotto pressione è il più bravo”.
Tanta è la stima per Allegri che Pjanic è stato vicino a tornare in bianconero la scorsa estate: “Due contatti ci sono stati – ha ammesso il bosniaco – poi non abbiamo definito nulla e non per una questione economica. Per me non era una questione di soldi, anche ora vorrei essere importante in un progetto e vincere lo scudetto. Ho fame, esperienza, quasi 700 partite: penso di poter aspirare a obiettivi alti, no?”.
Con la Juve non è andata in porto, ma Pjanic sogna comunque di tornare in Italia: “È la mia seconda casa. Per farvi capire, l’eliminazione dell’Italia dal Mondiale mi ha colpito, come se fossi italiano anche io. Mi manca, sinceramente, tornerei molto volentieri”.
Domenica sera c’è Juve-Inter: “Per me è 50-50, ma può decidere anche Paulo Dybala. Credo che Allegri lo farà giocare dall’inizio. Paulo ha la testa da campione, si farà sempre trovare pronto – ha detto Pjanic parlando dell’ex compagno, che a fine stagione lascerà la Juve dopo il mancato rinnovo – Ho scritto subito a Paulo quando l’ho saputo, perché per me è un amico, mi è sempre piaciuto giocare con lui. Gli ho scritto che è un grande campione e lui ha risposto ‘grazie, fratello, ti voglio bene’. Credo di capire come si senta, lui non si è mai tirato indietro anche se stava male, non ha mai scelto di non giocare per salvaguardare se stesso. Però capisco anche la società, che è stata molto chiara. Credo abbia scelto un progetto diverso, con calciatori più adatti a quell’idea”.