Non usa giri di parole il CT della nazionale di calcio dell’Ucraina, Oleksandr Petrakov: in un’intervista rilasciata per The Guardian ha parlato della sua decisione di restare a Kiev, pronto a combattere per il suo paese se chiamato in causa. Ecco le sue parole:
“C’è solo odio. Non è rabbia, ma le persone odiano coloro che hanno invaso la loro terra. Avremo bisogno di tempo per calmarci, per ora è solo odio. Hanno distrutto le nostre città“.
L’opportunità di lasciare la capitale ucraina l’ha avuta, ma l’ha rifiutata nonostante l’insistenza dei familiari: “La mia famiglia mi ha detto di spostarmi nell’Ucraina occidentale, ma ho rifiutato. Mi sono detto ‘vengo da Kiev, non posso andarmene‘. Non pensavo sarebbe stato corretto, perché le persone devono difendersi e non possono scappare. Ho pensato, se vengono a Kiev prenderò un’arma e difenderò la mia città. Ho 64 anni ma sentivo che era normale farlo. Penso che potrei uccidere due o tre nemici“.
Il sogno Qatar nonostante la distruzione
Impegnato non solo sul fronte bellico, ma anche quello calcistico: la partita con la Scozia, valida per la semifinale play-off per Qatar 2022 è stata rimandata a giugno e Petrakov ha come obiettivo quello di superare il turno e arrivare al Mondiale. La Federcalcio ucraina sta cercando di organizzare dei raduni fuori paese per permettere alla nazionale di allenarsi. Il Regno Unito è una delle mete più gettonate, con la possibilità di organizzare anche incontri amichevoli con alcuni top club europei.
“Potremmo giocare a Wembley, contro un club londinese, ad esempio. Potrebbe essere un buon test amichevole, una risposta per l’esercito ucraino nonché una gara di preparazione alla sfida con la Scozia“.
Fonte: Sportmediaset
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