Alessandro Costacurta ha espresso il proprio parere su cosa manca al calcio italiano: “E’ banale dirlo: le risorse. E da lì a cascata gli stadi, i calciatori di punta. Una volta Berlusconi poteva scegliere il giocatore migliore con la testa migliore. Ora dobbiamo accontentarci di chi ha talento e non testa o di chi ha testa e poco talento. Chi ha entrambi, finisce altrove. Mi dispiace dirlo, ma siamo diventati la terza scelta. Negli ultimi vent’anni abbiamo sottovalutato alcune componenti: gli stadi di proprietà, le infrastrutture, la sostenibilità. Se gli investitori stranieri preferiscono altri luoghi, vuol dire che qualche treno lo abbiamo perso”. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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