La prima frazione di gara ha nei 20 minuti di partenza un dominio quasi totale degli ospiti di casa. L’Atalanta arriva infatti spesso in area, nonostante poi non riesca a concretizzare le azioni create. La Dea dimostra di avere diverse carte nella manica in grado di impensierire la difesa avversaria, principalmente: gli scambi tra Malinoskiy e Zapata e le percussioni dei velocisti Zappacosta e Boga. Gli ospiti soffrono in questa fase il pressing asfissiante tipico nerazzurro e inizialmente faticano a sviluppare il proprio gioco. Tudor è costretto a cambiare cambiare Gunter il quale cercando di contenere l’incontenibile attacco dell’Atalanta aveva già rischiato l’espulsione. A questo punto dell’incontro la partita cambia volto e il Verona inizia a carburare, rendendosi molto pericoloso. Tra il 24′ e il 27′ gli scaligeri spaventano Musso, andando vicini al goal con Faraoni, Simeone e soprattutto la traversa di Caprari. Gli ospiti iniziano a capire come minacciare la Dea ed esattamente al 45′ Ceccherini firma l’1-0 su un bel scavetto del solito Cholito Simeone.
Il Verona riprende nel secondo tempo ciò che aveva cominciato nel primo e continua a creare problemi ai bergamaschi, i quali iniziano a vivere un vero e proprio assedio nella loro metà campo. La Dea sembra in affanno e, dopo l’ennesima azione dei giocatori del Verona, un bel duetto tra Tameze e Ilic causa l’autogoal di Teun Koopmeiners su rimpallo. Il momentaneo 2-0 non basta ai rossoblù i quali non smettono di incantare i tifosi con azioni corali da manuale, e la terza rete da parte degli ospiti è sfumata al 59′ da Lazovic che si divora un goal già fatto. La compagine del Gasp non può accettare di farsi schiacciare in questo modo in casa davanti ai proprio sostenitori. Negli ultimi 20 minuti dell’incontro l’Atalanta da il massimo per recuperare lo svantaggio e riesce a trovare la rerte all’81’ con un ottimo stacco di testa del giovane Scalvini. Ci credono i nerazzurri e provano a spremere le forze per un miracoloso recupero. Le speranze dei padroni di casa si spengono col fischio finale dell’arbitro: terza sconfitta di fila per l’Atalanta, non accadeva dal 2016.
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