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Torino, Cairo ci crede ancora: “Spero Belotti resti”

Il 4 maggio non è un giorno come gli altri per i tifosi del Torino e il presidente granata Urbano Cairo sceglie proprio questa data per parlare del capitano Andrea Belotti e della sua condizione contrattuale. A margine della cerimonia in memoria del Grande Torino che si celebra al cimitero monumentale ogni anno per celebrare la squadra che nel 1949 trovò la morte sul colle di Superga in un terribile schianto aereo, il numero uno della società ha dichiarato: “Io ci spero eccome che Belotti rimanga, ci mancherebbe. Andrea è con noi da 7 anni ed è il secondo miglior marcatore di sempre con più di 100 gol, nessuno potrebbe essere contento se non fosse più con noi“. Belotti ha il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno e dal giorno successivo sarà svincolato da ogni legame con il Torino, ma Cairo crede nella permanenza: “Se ne è già parlato moltissimo, adesso è meglio non parlarne più e così magari succederà qualcosa di diverso da quello che mi aspetto“. Anche i tifosi seguono le parole del presidente, perché durante l’allenamento mattutino al Filadelfia in vista del match contro il Napoli dagli spalti si sono alzati cori per spingere il Gallo a rimanere e firmare un nuovo contratto con il Torino.

Proprio contro i partenopei dovrebbe tornare a disposizione un altro elemento che potrebbe lasciare i granata in estate, ossia Bremer: “E’ con noi dal 2018 – aggiunge Cairo – siamo al quarto anno insieme. Quando arrivò non era il Bremer di oggi, fece un gran lavoro Mazzarri, che da questo punto di vista è stato un grande maestro, poi lui è riuscito a crescere con le sue qualità, anche umanamente di altissimo livello, a crescere molto“.

Infine, ovviamente, un ricordo dedicato al Grande Torino: “Per me il 4 di maggio è sempre una grande emozione. Si è detto veramente tanto sul Grande Torino, sicuramente il fatto che sia stato un grande motore di rinascita dopo la guerra è un parallelismo che dobbiamo fare oggi, dobbiamo prendere esempio da questa squadra che ha battuto tutti i record. Oggi dopo 73 anni siamo qui in tanti a ricordarli. La maggior parte delle persone non ha conosciuto questi giocatori, ma li ricorda con grande affetto e un grande amore per tutti loro. È qualcosa di unico, che dice quanto hanno fatto per noi, per tutti, in quei momenti. E per questo li ricordiamo in questo modo“.

Fonte: Sportmediaset.it

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