Un’Italia così brutta non si vedeva dai tempi di Ventura: adesso è arrivato il momento di rifondare

Come al gatto con il topo. Come la Francia di quattro anni fa, prima del Mondiale. L’Italia è di nuovo molto distante dalle migliori del Mondo. Sembra involuta, ritornata all’ultimo vagito dell’era Ventura, con la mancata qualificazione contro la Svezia. Anche lì il possesso non era mancato, come contro la Macedonia (non era nemmeno così difficile) mentre stavolta la situazione è quella di una ricostruzione che dovrà essere massiccia. L’Argentina ha dimostrato come ci sia una differenza enorme fra i campioni d’Europa, che forse non sarebbero più tali in questo momento e con questa mentalità, per una Nazionale che forse non è nemmeno in pole per raggiungere il Mondiale.

Messi trotterella in mezzo al campo, ma è un genio e appena accelera cambia la situazione. Quello che manca all’Italia. La luce accesa, il terminale offensivo ma anche solamente quello a cui dare il pallone ogni volta. L’Italia, sotto la guida di Di Biagio in quell’interregno pre Mancini, aveva già giocato in terra inglese contro l’Argentina, perdendo 2-0 in una formazione senza nemmeno Messi. Paradossalmente è la stessa partita e la stessa idea di squadra. Qui c’era un trofeo in palio ma la musica non è cambiata rispetto a un’amichevole.

Così la sensazione data è che ogni volta che Di Maria, Lautaro e Messi decidevano di accelerare, la retroguardia azzurra traballava. Quasi tenere le proteste quando Messi perde tempo per andare a battere un corner. E con lo splendore di quello che succede un attimo dopo, con Di Maria che al volo impegna Donnarumma alla parata non semplice, appena dopo avere alzato in angolo un tiro deviato.

La verità è che nella ripresa poteva finire in un massacro, contenuto un po’ dalle parate e un po’ dalla fortuna. Ma d’altro canto l’avversario si permette di tenere in panchina Dybala. Mentre l’Italia gioca con l’attaccante del Torino più i due del Sassuolo. Un po’ poco per credere di potere essere all’altezza di una potenza mondiale. In più Mancini non ha cambiato niente: ora c’è la Nations e qualche partita per provare. Meglio farlo, altrimenti questo 3-0 non sarà servito a niente.

Fonte: Tuttomercatoweb.

Niccolò Bigazzi

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