Una condanna definitiva a tre anni e tre mesi per estorsione aggravata da metodo mafioso – nel 2010 commissionò al figlio di un boss della malavita palermitana il compito di recuperare 12mila euro per conto suo al proprietario di un locale siciliano usando metodi mafiosi -, 7 mesi in carcere ed una libertà riacquisita il 13 maggio scorso. Per Fabrizio Miccoli è arrivato il momento di rompere il silenzio dopo le gravi vicissitudini che lo hanno visto protagonista con un lungo post sul proprio profilo Instagram: “Avevo tutto. Ero il capitano del Palermo, facevo il lavoro che avevo sempre sognato di fare fin da bambino e la gente di Palermo mi faceva sentire a casa. Quando sei un calciatore in Serie A hai tante attenzioni, tante persone vogliono un pezzo di te. Tanti ti conoscono ma tu non conosci nessuno“. Poi il riferimento ad un’altra vicenda vergognosa, ossia gli insulti a Giovanni Falcone – in una intercettazione Miccoli dice chiaramente “Quel fango di Falcone” – : “In realtà ho fatto più di un errore. Il primo è stato quello di essere sempre disponibile con tutti. Il secondo è stato quello di usare delle parole sbagliate, che non pensavo e mai penserò. Ho chiesto scusa tempo fa per quelle parole e lo faccio nuovamente“.
L’ex calciatore parla anche della sentenza: “L’anno scorso è arrivata la sentenza. Sentenza che non ho condiviso perché mi sentivo lontano e sono lontano da quel mondo, ma sentenza che ho rispettato presentandomi spontaneamente il giorno seguente in un carcere di massima sicurezza, sempre per scelta mia, per scontare la mia pena. Un giorno lì dentro sembra infinito, 6/7 mesi.. un’eternità. La pena più grande l’ho scontata in questi 12 anni, ogni giorno, nel vedermi accostato ad un qualcosa che non sono e che non mi appartiene.“
Miccoli prosegue chiarendo la sua posizione: “Non chiedo di essere capito, non chiedo che venga dimenticato ciò che è successo. Non è questo che voglio ottenere con questa lettera. Voglio solo, dopo 12 lunghi anni, chiarire la mia posizione, dire la mia anziché farla dire ad altri. Ci tengo a ringraziare i miei due avvocati Antonio Savoia (foro di Lecce) e Giulia Solenni (foro di Verona). Voglio ringraziare i miei tifosi che in questi anni non hanno chiesto spiegazioni,
mi ha supportato e mostrato un amore e un affetto che mai avrei pensato. Ringrazio le tante persone che mi hanno aiutato su tutti Pierpaolo Mengoli e Giovanni Fasano con le rispettive famiglie per tutto il supporto dato. Ma soprattutto ringrazio la mia famiglia, mia moglie e i miei figli per esserci sempre“.
Per poi concludere così: “Ho quasi 43 anni e spero di poter recuperare e mostrare il vero Fabrizio Miccoli“
Fonte: instagram.com
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