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Chiellini racconta la vera storia dell’iconica trattenuta su Saka: “Uno dei miei pochi errori all’Europeo”

Scrive FanPage, è molto raro vedere un errore trasformarsi in un gesto positivo, quasi fondamentale, tanto da diventare un simbolo. Nella lunga e gloriosa carriera di Giorgio Chiellini, che ieri ha iniziato ufficialmente la sua ultima avventura da calciatore nel Los Angeles FC, è successo anche questo. La famosissima trattenuta su Saka poco prima del triplice fischio e dell’inizio dei rigori, nella finale di Euro 2020 contro l’Inghilterra un anno fa, è diventata icona del trionfo azzurro.

Ma nel video dedicato dalla Juventus al suo ex capitano, è proprio lui a raccontare di come si stupì dell’estrema popolarità di quel gesto: “È stato l’emblema di tutto l’Europeo e il meme più gettonato dell’estate 2021. Ma in campo non pensavo potesse diventare un’immagine così iconica”.

Chiellini, che per quel fallo naturalmente si beccò anche l’ammonizione, racconta quel gesto da un’altra prospettiva: “In realtà è forse uno dei pochi errori che ho fatto durante l’Europeo – ammette -. Era il 90° e avevo letto una traiettoria convinto di portare la palla fuori quando in realtà potevo appoggiarla benissimo. Ero sicuro di potermi mettere con il fisico di mezzo fra Saka e il pallone e invece mi è sgusciato da sotto”.

Questa la dinamica vissuta in prima persona dall’esperto difensore, abituato a questi momenti che sembrano banali ma sono in realtà molto delicati, soprattutto in una gara di quel calibro. Così, da sicurezza, il sentimento di “Re Giorgio” quando ha visto sbucarsi Saka alle spalle si è trasformato in un gran spavento: “Quando l’ho visto con il campo aperto davanti, la prima reazione è stata di prenderlo e… l’ho preso bene”, dice ridendo.

La raffigurazione di quella trattenuta in realtà è diventata speciale perché ha acquisito la rappresentazione di quello che l’Italia aveva appena compiuto: sottrarre quella coppa che gli inglesi erano già sicuri di prendersi, in casa loro, proprio nell’ultimo atto, cancellando quel “It’s coming home” e facendolo diventare “It’s coming Rome”. La storia la fanno anche i piccoli gesti, che diventano grandi: chissà se, senza quella trattenuta, l’Italia intera avrebbe potuto gioire per una grandissima vittoria inaspettata, seppur momentaneamente.

Lisa Grelloni

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