Scrive Repubblica, la loro carriera è appena agli inizi, ma Salvatore e Sebastiano amano guardare avanti. Con l’idea, magari, di aiutare altri ragazzi a ripercorrere la loro strada. Sebastiano e Salvatore sono i fratelli Esposito, cresciuti nelle giovanili dell’Inter, oggi calciatori professionisti: Salvatore gioca nella Spal e ha debuttato a giugno in Nazionale, Sebastiano dopo un avvio verdissimo con i nerazzurri ha giocato l’ultima stagione al Basilea e nella prossima sarà all’Anderlecht, in Belgio. Ma i due fratelli hanno deciso di rilevare la società in cui sono cresciuti: la Voluntas Brescia.
La Voluntas è famosa soprattutto per un motivo: è stata la cantera in cui sono cresciuti tanti talenti di quella zona d’Italia. Pirlo è senza dubbio il fiore all’occhiello della produzione, ma su quei campi sono cresciuti anche, i gemelli Filippini e Baronio, Corini e Bonera, solo per citare i nomi più noti. Nell’ultimo ritiro della Nazionale erano presenti tre giocatori passati per la Voluntas: oltre a Salvatre Esposito, anche Acerbi e Scalvini, ultima “scoperta” dell’antico fondatore, Roberto Clerici, a cui è idealmente dedicata la scelta dei due calciatori di rilevare la società. I fratelli Esposito non sono nati in Lombardia, ma a Castellammare di Stabia, e lì li scoprì Clerici dandogli l’occasione di spiccare il volo verso il grande calcio crescendoli nella sua Voluntas. Che ora i due hanno deciso di rilevare, insieme al papà Agostino (e al responsabile dell’area tecnica Germano Panni). Un’operazione portata a termine con un’enorme passione: anche nel ritiro azzurro, nonostante fosse la sua prima chiamata, Esposito si informava se fossero arrivate le nuove maglie per la squadra.
Salvatore Esposito ha parlato di questa scelta, del progetto Voluntas, con il sito Cronache di spogliatoio, raccontando le intenzioni della sua famiglia: “Quando Roberto Clerici è venuto a mancare, nessuno si è fatto avanti. Queste sono cose che normalmente si fanno a fine carriera: noi ci siamo fatti avanti subito, è ora il momento di agire e di dare il proprio contributo. Abbiamo scelto di investire in questa realtà per dare un’opportunità ai bambini che amano questo sport, e di farlo ora che siamo giovani e dentro di noi è ancora freschissimo il ricordo di Clerici e del suo grande lavoro. Non ci interessa avere un ritorno economico: vogliamo portare i talenti nel grandi club”. Una scelta motivata anche dalla gratitudine, come ha ricordato anche Sebastiano: “Se Clerici non ci avesse scovato in Campania, non saremmo quelli che siamo oggi. I ragazzi devono capire cos’è il sacrificio che serve per migliorare”. Come hanno fatto loro: esempi non più lontani, ma vicinissimi, per tutti i ragazzi della Voluntas.
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