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Ferrieri Caputi: “Cadute le barriere, ora vogliamo affermarci”

Ferrieri Caputi è stata la seconda donna ad arbitrare una partita di Serie B, dopo la collega Maria Marotta, e la prima ad arbitrare una squadra di Serie A, il Cagliari, in Coppa Italia. Dal 2022/23 entrerà nelle rotazioni della massima divisione, come già ufficializzato il 1° luglio dal presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange.

Il percorso, naturalmente, non è stato privo di ostacoli: “Sono stata ferita, sì, ma mi hanno dato la spinta a fare meglio. Facevano di tutto per non mettermi a mio agio, anche se nei professionisti questo atteggiamento è più attenuato, gli scogli veri ci sono stati all’inizio. Penso agli insulti dalle tribune, o a quelli in campo… Un momento bello? Quando facevo l’assistente a Pistoia, lo speaker mi ha annunciato e ho sentito molti applausi. Questo mi ha fatto molto piacere. Non c’è stato un momento esatto nel quale ho pensato di potercela fare, ma da quando c’è stato un cambio ai vertici dell’Aia c’è stata una maggiore vicinanza e un maggior sostegno, ci hanno offerto gli strumenti per crescere. Oggi non ci sono più barriere del tipo ‘lei non può perché non la vogliamo’. La possibilità di svolgere anche il ruolo di Var? Sia io che Maria Marotta siamo certificate come Var, quindi possiamo svolgere quel ruolo anche se forse in quello ci manca un po’ di esperienza. Però c’è la volontà di affermarci in qualunque campo”.

TRENTALANGE: “ABBIAMO COLMATO GAP ESISTENTI E DATO UNA RISORSA AL CALCIO”

Anche Alfredo Trentalange, numero uno dell’Aia, è intervenuto alla conferenza: “Abbiamo colmato alcuni gap esistenti. Stiamo restituendo al gioco del calcio una risorsa che per troppo tempo era stata celata. Stiamo cercando oggi di investire bene e con intelligenza. Parliamo di un movimento che ha raggiunto livelli di eccellenza – ha continuato – In un momento di crisi il movimento femminile ci dà segnali di grande ripresa, abbiamo un organico del 6% di presenze femminile. Un dato mai raggiunto, c’è un 11% di crescita e 17 donne vengono dal doppio tesseramento. Il giorno che non ci stupiremo più di fare conferenze come questa vorrà dire che avremo raggiunto un momento di maturità, perché portare le donne ad arbitrare significa portare cultura calcistica”.

redazionegoalist

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