Riccardo Saponara, centrocampista della Fiorentina, ha così parlato in conferenza stampa dal ritiro della squadra viola a Moena:
Vorrei capire che cosa c’è di speciale che collega Firenze alla Fiorentina…
“Non ho mai messo il naso fuori per sondare altre possibilità. Io avevo questa parola della società e non ho mai dubitato, era la mia volontà, son sempre stato legatissimo a questa città. Lo scorso anno ho fatto vedere quello che sono. Il legame ormai è palese, l’ho sempre detto e notato, con la città ma anche con la società. Credo di essere una garanzia. Con il mister ho un rapporto speciale”.
Sei diventato un gancio tra lo staff tecnico e la squadra…
“Sono un ragazzo che per carattere ha bisogno di sentire la fiducia, quando questo avviene ho terreno fertile per esprimere tutto questo. Il mister confermandomi, mi ha conferito questo. Chi mi sta intorno penso percepisca ciò che posso dare. Sono piaciuto tanto e posso essere preso come spunto di crescita”.
Mister Italiano ha fatto riferimento ad un sogno… ci credete?
“Io credo che questa squadra non si debba porre limiti, la stagione scorsa credo sia indicativa. Quest’anno dobbiamo fare la stessa cosa, crescere e continuare a migliorare. I nuovi prima si integrano meglio è per il nostro gioco. Noi scendiamo sempre in campo per vincere tutte le partite, chiaro che le aspettative quest’anno saranno più alte”.
È cambiato qualcosa dal punto di vista tattico?
“Al momento stiamo ribadendo i concetti del gioco dell’anno scorso, quando ci metteremo tutti in pari penso si possa fare qualcosa di migliorativo. Ora giusto martellare sui concetti che sono stati la nostra forza l’anno scorso”.
Non hai ancora esordito in Europa, in termini di presenze/gol ti sei posto un obiettivo?
“Voglio migliorare lo score dell’anno precedente e confermare o migliorare il numero di presenze. L’esperienza in Europa sarà una novità per me, una delle cose che mi ha spinto a restare qui”.
Un cerchio che si chiude?
“Sì, penso che sia bello pensarla così, sono arrivato in un momento di transizione per la squadra, per la società. Quell’esperienza non si è chiusa nel migliore dei modi. Quest’anno potrebbe essere il segnale che si è riaperto un ciclo. Sarà il modo giusto per aumentare l’entusiasmo di Firenze”.
Rapporto con mister Italiano, tutti attratti, cos’ha?
“Innanzitutto penso che il mister sia completo sia dal punto di vista tattico che caratteriale. Ormai tutti sanno che oltre all’aspetto tecnico anche questo sia motivo di grande interesse. Dal punto di vista tecnico ho avuto diversi allenatori con caratteristiche simili, sono cresciuto con quest’idea di gioco. È un calcio che diverte, in cui tu hai una gestione della palla superiore rispetto a quello degli avversari. L’andamento della partita ha innalzato in noi l’entusiasmo, ci siamo esaltati e questo è grazie alle idee del mister”.
Hai rinnovato per un anno, avete anche parlato di un futuro?
“Qualche simpatica battuta c’è stata, da parte di Joe e Daniele ma penso sia ancora prematuro, già oggi essere riconosciuto come una figura di riferimento per me è motivo di grande orgoglio. Ho ancora tanta voglia di giocare, di stare sul campo e di divertirmi, godermi i miei compagni”.
Il mister batte sempre sui gol degli esterni, siete pronti a migliorare?
“Penso sia oggettivo questo, credo non sia solo una visione del mister. Il suo gioco è improntato sugli esterni, l’aspettativa di un incremento di gol è più che lecita. Quotidianamente ci stimola a finalizzare ancora di più. In un sistema come il nostro non si può ovviamente prescindere da ciò. I ragazzi crescono di giorno in giorno, si sono presentati tutti in forma. Credo che quest’anno tutti possono mostrare segnali di crescita, sono tutti in rampa di lancio”.
Straordinario rapporto con il mister, come lo hai visto crescere rispetto allo Spezia e come sei cresciuto anche tu?
“Le cose sono cambiate, qui rosa migliore da punto di vista tecnico. Il giocatore con più qualità è più ricettivo. La crescita che ho visto fare è quella della gestione, caratteriale. È una persona molto istintiva. Nel tempo l’ho visto molto migliorato. Io credo che il mio miglioramento sia stato quello della continuità di rendimento, mi ritengo soddisfatto da questo obiettivo centrato. Cercherò di continuare così quest’anno”.
Un tormentone è perché non gioca in mezzo? Cosa pensi dei piedi invertiti?
“Il fatto che io giochi esterno, lo prendo come un merito a mio favore, significa che so interpretare ruoli che non sono i miei. Quindi significa che dal punto di vista tecnico sono cresciuto, che sono prezioso in quel ruolo. Giocare a piedi invertiti, è la cosa ideale, perché è un ruolo più da ala classica. Il mister vuole esterni che giochino con le mezzali. Ha provato diverse soluzioni”.
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