Georginio Wijnaldum, centrocampista olandese classe 1990, è stato l’ennesimo colpo della calda estate giallorossa. L’ex PSG si è trasferito a Roma con un prestito con diritto/obbligo di riscatto in base a determinati risultati e presenze, con il club francese che coprirà parte dello stipendio.
Questo giocatore è diventato una star mondiale grazie al Liverpool e alla Champions League vinta proprio con i Reds nel 2019. La scorsa stagione nel club parigino non è stata molto esaltante ed ora è approdato nella Capitale per riscattarsi.
Le caratteristiche tecniche parlano di un giocatore molto polivalente in mezzo al campo, definito dal suo ex allenatore Jurgen Klopp il “centrocampista perfetto”. È dotato di un ottimo tiro e di una buona capacità realizzativa (119 gol in carriera transfermarkt.it), un marchio di fabbrica è il gol di testa.
Nella formazione allenata da José Mourinho lui andrà ad occupare principalmente una delle due caselle in mezzo al campo del 3-4-2-1, affiancato ad un centrocampista più contenitivo quale Matic. Nello spezzone d’esordio nella partita contro lo Shakhtar è riuscito ad armonizzarsi bene fin da subito con la manovra giallorossa. In fase di non possesso il suo compito principale è stato fare da schermo ai 3 difensori centrali, evitando le incursioni centrali e togliendo spazio di manovra ai rapidi centrocampisti ucraini.
In fase di impostazione si è vista invece un’alternanza di situazioni. In una, lui riceve palla dalla difesa e decide direttamente come impostare l’azione, cercando gli esterni oppure il passaggio filtrante per i trequartisti. Nell’altra (frame qui sotto) è il suo compagno di reparto (in questo caso Pellegrini) ad abbassarsi per ricevere palla; Wijnaldum, scaricata palla, cerca di liberare spazio di manovra avanzando la sua posizione e dando supporto ai trequartisti.
Ci sono tutti i presupposti per cui questo giocatore possa giocare una grande stagione nella Roma, portando sia un supporto tattico alla formazione sia un’importante impronta in zona gol. Da non sottovalutare è inoltre la sua esperienza europea, che potrebbe permettere al club capitolino di agevolare il tanto desiderato salto di qualità voluto dalla famiglia Friedkin.
Analisi a cura di Alessandro Rosa
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