Scrive La Gazzetta dello Sport, quando era ragazzino e giocava a calcetto nella Juventus di San Paolo del Brasile, guarda caso di maglia granata, veniva soprannominato “Espeto”, a causa dei capelli in forma di punta. “Espeto”, in portoghese, significa spiedo, l’asticella che s’infila alla carne, anziché “sputo”, come espresso erroneamente da certi traduttori online. Ora Gabriel Strefezza, uno degli artefici del titolo del Lecce in Serie B e della promozione in A nella scorsa stagione, torna alla massima divisione che aveva già conosciuto nel campionato 2019-20 con la Spal.
Strefezza non scese mai in campo con i professionisti del Corinthians, dove era cresciuto, ma si allenò soltanto con la prima squadra. Poi arrivò in Italia a 18 anni e venne bocciato dall’attuale tecnico nerazzurro: “Rimasi una settimana in prova al Palermo e poi alla Lazio. Simone Inzaghi, allora allenatore laziale, disse al mio procuratore che ero bravo come calciatore, ma basso di statura (168 centimetri, ndr). Poi però mi prese la Spal. Non ce l’ho con Inzaghi, episodi del genere capitano nel calcio”.
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