“Io sono convinto che se siamo di fronte ad una frattura composta la soluzione migliore sia la terapia conservativa, per una frattura scomposta l’intervento. L’atleta è sottoposto a pressioni disumane, ma la natura e la biologia hanno i propri tempi. Servono tre mesi per avere un margine di sicurezza e non avere problemi, non esiste qualcosa che possa accelerare di molto questo tipo di frattura”. Lo ha detto il prof. Angelo De Carli, ortopedico della Nazionale Italiana Under 21 e specialista in Ortopedia, Traumatologia e Medicina dello Sport, intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport per parlare dell’infortunio del centrocampista della Roma Georginio Wijnaldum: “Mettendo un chiodo o una placca si fisserebbe la frattura e il giocatore potrebbe allenarsi, ma i tempi di recupero comunque sono quelli”, ha aggiunto.
La decisione definitiva il centrocampista giallorosso e i due club (oltre alla Roma verrà interpellato anche il Psg) la prenderanno soltanto dopo il consulto per decidere quale strada seguire, previsto per i prossimi giorni, con il dott. Ahlbaumer, chirurgo ortopedico svizzero che lavora col club capitolino. In ogni caso il rientro in campo dell’olandese non è previsto prima del 2023, Wijnaldum salterà almeno una ventina di partite e quindi la Roma dovrà tornare sul mercato: Tameze, Grillitsch e la suggestione Nainggolan i primi nomi che circolano.
Fonte: Sportmediaset
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