Arrigo Sacchi è stato intervistato nell’edizione odierna di La Gazzetta dello Sport, ecco alcuni passaggi: “Soprannaturale forse no, però in effetti ero visto come uno che veniva dalla Luna… Non facevo parte del gruppo, avevo giocato fino alla quarta serie e smesso a diciannove anni. Non ero del clan”.
“Un calcio prima ed uno dopo Sacchi”?
“Non posso dirlo io, ma credevo in un calcio di valori e di persone, un calcio collettivo. Al Milan per la prima volta trovai campioni. Furono diffidenti, ma bravissimi, non prevenuti. Al Rimini furono prevenuti. Parlando dei candidati a quella panchina, un giornalista elencò gli allenatori e dopo Sacchi aggiunse “non facciamo certi nomi”…”
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