Gli eroi della domenica, al netto di polemiche, cartellini rossi, rigori e gol annullati, sono due quasi 50enni torinesi dal cuore granata. Andrea Sottil e Davide Nicola, classe 1974 il primo, 1973 il secondo. Nati a Venaria Reale l’allenatore dell’Udinese e a Luserna San Giovanni il tecnico della Salernitana. Entrambi difensori nelle loro carriere da calciatori. Più votato alla marcatura Sottil, più portato ad attaccare Nicola. Entrambi ai margini del grande Calcio con la C maiuscola (mai in azzurro Nicola; trafila nelle rappresentative giovanili e 1 presenza in Under 21 Sottil), comunque entrambi con storie importanti di calcio da raccontare. Con 254 presenze e 10 gol in A Sottil, tanta B e appena 15 gettoni in massima serie Nicola.
L’Udinese, reduce – con il 3-1 in casa del Sassuolo – da un poker di successi consecutivi, è quarta con 13 punti a una sola lunghezza dal trio di testa (Milan, Napoli, Atalanta), un punto davanti a una grande come l’Inter e tre in più della Juventus. L’Udinese targata Sottil gioca bene, segna tanto (12 reti, solo il Napoli finora ha fatto più gol) e ha due grandi esterni di centrocampo: il giovane Udogie (dicembre 2002) a sinistra e il vecchio Pereyra (gennaio ‘91) a destra.
La Salernitana, che nella Torino bianconera aveva sempre perso e non aveva mai segnato, ha rischiato di vincere (e poi anche di perdere…) allo Stadium. Il 2-2 finale premia una partita coraggiosa per un Nicola che nelle ultime stagioni ha conquistato quattro salvezze miracolose alla guida di Crotone, Genoa, Torino e Salernitana. Quella Salernitana che oggi ha 7 punti e ha perso solo una partita delle prime sei, alla prima giornata contro la Roma. E che, come l’Udinese, presenta un 3-5-2 spigliato che punta molto sulla spinta degli esterni: il 35enne Candreva a destra e il 27enne Mazzocchi a sinistra.
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