Nella cornice degli oltre 40.000 tifosi di San Siro, questa sera, alle ore 20:45 andrà in scena Italia-Inghilterra, gara di Nations League. Ma indipendentemente da quello che sarà il risultato, questa partita è già nella storia. Il motivo? Alla “Scala del Calcio”, in una partita della Nazionale maggiore, dopo 71 anni, risuonerà “God Save the King”. L’inno scritto tra il 1736 ed il 1740, è stato adottato per la prima volta nel 1744, inserendosi così di diritto tra gli inni nazionali più antichi al mondo. Dopo la scomparsa della Regina Elisabetta II, la parola “Queen” è stata sostituita con “King” per l’erede Carlo III, nuovo sovrano del Regno Unito. L’ultima volta che l’inno suonò per un “re” fu nel 1951, in occasione di un incontro amichevole di calcio tra Inghilterra-Austria. A regnare era Giorgio VI che morì nel febbraio successivo.
Siamo sicuri che oggi, la maggior parte dei tifosi inglesi (tra quelli presenti a San Siro e quelli che seguiranno la loro Nazionale in tv), intoneranno ancora quel “God Save the Queen”, perché in così poco tempo dalla morte della Regina, non si può dimenticare un regno così lungo, il più longevo dopo quello del Re Sole (durò per 72 anni). Allo stesso tempo, ai cittadini di ogni nazione (Italia compresa), farà strano sentire quella parola cambiata, perché chiunque vedeva la sovrana come “eterna”, tutti la credevamo così perché tante generazioni sono nate e vissute sotto la sua monarchia.
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“Il calcio è uno sport e un business difficile, i calciatori spesso sono prime donne ma si tratta di un gioco meraviglioso”, così la Regina Elisabetta si espresse sul mondo del calcio, uno sport che apprezzò nel corso della sua vita.
Elisabetta II, seguì per la prima volta una partita di calcio dal vivo, la FA Cup, nel 1953. Assistette alla finale tra Blackpool e Bolton. Nel 1966 poi fu proprio la Regina a premiare l’Inghilterra campione del mondo, consegnando la preziosa coppa nelle mani di Bobby Moore, allora capitano della Nazionale dei Tre Leoni. Finora, primo, ed ultimo trofeo mondiale vinto dalla compagine dell’Inghilterra.
Nel 1996 l’Europeo venne organizzato proprio in Inghilterra, non poteva mancare la presenza della sovrana, che era in tribuna allo stadio proprio per assistere alla finale tra la Germania e la Repubblica Ceca. Alla fine, i tedeschi vinsero, e la Regina strinse la mano a tutti i giocatori. Elisabetta II non ha mai nascosto la passione per il football, tanto che nel 2007, nella prestigiosa residenza di Buckingham Palace, ricevette l’Arsenal capitanato da Thierry Henry. Un evento unico, nessun’altra squadra è stata mai ospite della famiglia reale.
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Ormai 95enne, la Regina Elisabetta lo scorso anno non prese parte alla finale dell’Europeo a Wembley tra Inghilterra ed Italia, che poi decretò la vittoria degli azzurri. Ma prima della finale, la Regina, inviò una lettera al CT Southgate: “55 anni fa sono stata abbastanza fortunata da consegnare la Coppa Rimet a Bobby Moore…Voglio inviare i miei complimenti, e quelli della mia famiglia, alla squadra per aver raggiunto la finale e rivolgere i miei sinceri auguri per domani, nella speranza che la storia ricordi non solo i successi, ma anche lo spirito, l’attaccamento e l’orgoglio che avete fin qui dimostrato”.
Un legame indissolubile dunque quello tra il calcio ed Elisabetta II, che fino alla fine dei suoi giorni ha sempre coltivato questa sua passione.
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