E in merito al rapporto con l’allenatore giallorosso, le parole di Ranieri sono d’affetto: “Ora è un grande amico e fu molto carino quando il Leicester mi esonerò. Ricordo che si presentò in conferenza stampa con la tuta che portava le mie iniziali e quel giorno disse che avevo scritto la storia più bella di sempre“. Il tecnico, originario del quartiere Testaccio, ha continuato il suo tuffo nel passato ricordando anche lo sfortunato periodo sulla panchina dell’Inter, ai tempi di Moratti. “A Milano io pagai l’addio di Thiago Motta quando decise di andare al Psg. Eravamo d’accordo che sarebbe partito a fine stagione, ma lui cambiò idea e fece pressione sul presidente che lo accontentò. Senza Thiago saltarono gli equilibri in campo, come un orologio nel quale si inceppa un singolo elemento e l’intero meccanismo ne risente“, ha raccontato l’ex tecnico.
Poi, con uno sguardo all’intero campionato, Ranieri ha concluso: “A decidere è sempre la qualità dei giocatori, la materia prima. La costruzione da dietro la odio. Ammiro Klopp. Il Napoli è da titolo. Raspadori e Kvaratskhelia? Entusiasmanti“.
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