Fra i tanti motivi del calo del Torino nell’ultimo mese c’è senza dubbio l’assenza di Samuele Ricci. Autore di un grande inizio di campionato, il centrocampista granata si era infortunato al soleo sinistro nel riscaldamento del match contro l’Atalanta, poi perso 3-1 dai suoi, e nelle successive quattro settimane ha lavorato a parte, in palestra e sul campo del Filadelfia. La notizia del suo rientro, che con ogni probabilità avverrà proprio contro quell’Empoli che lo lanciò fra i grandi tre anni fa, è un toccasana per Juric, che senza il suo regista ha vissuto molti più dolori che gioie. Dalla trasferta di Bergamo in poi, il declino dei granata è stato lento ma inesorabile, con un solo successo (1-0 contro il Lecce, non eccelso, ma valso pur sempre 3 punti), e quattro ko con Atalanta, Inter, Sassuolo e Napoli. Il confronto con le prime tre gare, due vittorie con Monza e Cremonese e un pari con la Lazio, è impietoso e i numeri stanno lì a confermarlo: il Toro è passato da una media punti di 2,33 a una di 0,6, ribaltando il rapporto fra gol fatti e subiti – 4 a 2 nei primi tre turni, 2 a 8 nei successivi cinque. Ma una squadra può patire così tanto la mancanza di un solo elemento? Beh, se si tratta di un giocatore chiave del centrocampo, come è Ricci per il Torino, e se a questo si somma l’evidente involuzione di Lukic, la risposta non può che esser positiva.
La crescita di Ricci era già balzata agli occhi nella seconda parte della scorsa stagione, quando dopo essere entrato in silenzio negli ingranaggi del centrocampo di Juric, il classe 2001 si era imposto sulla mediana scalzando definitivamente Mandragora come braccio destro di Lukic. Era lecito attendersi un ulteriore miglioramento, ma forse neanche Juric immaginava un’affermazione così immediata nel nuovo campionato. Nelle prime tre giornate, fino a quando il polpaccio sinistro non lo ha tradito, Ricci è stato l’unico granata veramente insostituibile, piazzandosi al primo posto per percentuale di passaggi riusciti (91,2% secondo Kickest) e al secondo per big chance create (2, dietro a Sanabria con 3). Sulla vittoria di Monza c’è infatti soprattutto la sua firma, poco importa se il suo nome non è comparso sulla lista dei marcatori. Il report della Lega Serie A parla chiaro:
Un dominio incontrastato su entrambi i lati del campo, perché Ricci non è più impeccabile soltanto in fase di impostazione e rifinitura, ma è diventato pericoloso anche in zona gol, un dato inconfutabile se consideriamo che i granata hanno segnato solo 3 reti nei 450′ senza l’ex Empoli in cabina di regia e la media gol si è più che dimezzata, passando da 1,3 a 0,6.
E se inizia anche a segnare, il ragazzo nativo di Pontedera diventa ancor più interessante. Contro la Lazio è stato l’unico granata a impegnare Provedel e si è guadagnato l’argento per passaggi completati (93%), verticalizzazioni riuscite (20), recuperi (8) e km percorsi (11.332). A Cremona ha addirittura ritoccato il dato sulla precisione nel servire i compagni raggiungendo il picco del 97,6%, con 40 passaggi andati a buon fine. Le chiavi del centrocampo del Torino sono salde nelle mani del 28, che ora vede il rientro in campo sempre più vicino. Il recupero procede per il meglio e ieri il ragazzo è tornato ad allenarsi parzialmente con il gruppo al Filadelfia. Con questi presupposti, è possibile il suo impiego all’Olimpico nel lunch match domenicale contro l’Empoli. Dopo cinque turni con quattro ko, il gioco del Toro può finalmente tornare a girare.
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