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Udogie a Repubblica: “Sogno la Nazionale maggiore. La Premier non mi fa paura”

Destiny Udogie è uno dei ragazzi d’oro che stanno trascinando l’Udinese in questo fantastico inizio di campionato: “La società è organizzata, ambiziosa e punta sui giovani. I dirigenti mi hanno detto che mi seguivano da quando avevo 15 anni. Noi siamo uniti, stiamo bene insieme, ci completiamo a vicenda. Siamo una squadra“. L’esterno italiano di origini nigeriane ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica, rivelando che il suo sogno più grande è giocare con la maglia azzurra. Quella dell’U-21 la indossa già, ma il vero grande obiettivo è vestire quella della Nazionale maggiore, allenata da Roberto Mancini: “Sono nato qui, a Nogara, nel Veronese. Mio padre mi ha sempre sostenuto in questa scelta. Sto bene in Italia. In Nigeria non vado da quando avevo due anni. Il mio sogno più grande ora è giocare in Nazionale maggiore. Mi sento bene, sono pronto. Continuerò a lavorare fin quando arriverà il mio momento. Avrò 22 anni quando ci sarà l’Europeo in Germania, e 24 nell’anno del Mondiale in America“. 

Photo LiveMedia/Ettore Griffoni Udine, Italy, September 04, 2022, italian soccer Serie A match Udinese Calcio vs AS Roma Image shows: Udinese’s Destiny Iyenoma Udogie celebrates after scoring a goal LiveMedia – World Copyright

Udogie: “Con la testa a Udine, niente paura della Premier. Razzisti negli stadi? Sono anacronistici, nelle nazionali giovanili è pieno di ragazzi di colore”

Senza un vero idolo calcistico – anche se anni fa amava Marcelo – e stregato dalla mentalità di Kobe Bryant, Destiny in estate è passato al Tottenham di Antonio Conte, ma ora pensa solo alla sua Udinese: “La Serie A aiuta a crescere. I mesi che mi restano qui in prestito a Udine saranno importanti per migliorarmi ancora. Con la testa ora sono qui. Per dire, non ho ancora sentito Antonio Conte. La Premier comunque non mi spaventa. Il gioco è fantastico e l’inglese lo parlo da sempre in casa con i miei genitori, nati in Nigeria” ha detto il classe 2002. In conclusione, il talento ex Verona archivia la questione razzismo: “Non ho mai avuto problemi, non ho ricordi negativi legati al colore della mia pelle. A scuola in tanti anni non c’è mai stato un episodio spiacevole. Negli stadi può capitare che qualche tifoso dica qualcosa che non va bene, ma ormai è fuori dal tempo. Nelle nazionali giovanili ci sono diversi ragazzi di colore, è la normalità“.

Filippo Cappelli

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