Scrive il Corriere dello Sport, Ronaldo il Fenomeno a 360 gradi. Nel documentario di Dazn ‘Il Fenomeno: ascesa, caduta a redenzione di Ronaldo’ e nell’intervista concessa a Marca proprio in occasione della presentazione della serie televisiva.
“Oggi faccio terapia psicologica, da due anni e mezzo. E capisco molto meglio anche cosa avevo provato prima. Vengo da una generazione in cui sei stato gettato nella sabbia e dovevi fare del tuo meglio, senza la minima possibilità di fare drammi. Guardo indietro e vedo che siamo stati esposti a uno stress mentale molto, molto grande e senza alcuna preparazione per tutto questo. Anche perché era l’inizio dell’era di internet, con la velocità con cui viaggiano le informazioni. Era un periodo in cui non c’era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori. Oggi sono molto più preparati, ricevono le cure mediche necessarie anche per affrontare la giornata e i calciatori vengono studiati di più: come reagiscono, come dovrebbero reagire. Ai miei tempi non c’era niente di tutto ciò”.
“La realtà è che non sapevamo nemmeno che esistesse questo tipo di problema. È stato assolutamente ignorato dalla nostra generazione. Molti, ovviamente, hanno attraversato momenti terribili, anche di depressione, per mancanza di privacy e di libertà. E’ vero che i problemi erano molto evidenti, ma le soluzioni non erano subito disponibili”.
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