Scrive La Gazzetta dello Sport, “C’è tanto dramma” dice Ronaldo Nazario del documentario realizzato da Dazn su un pezzo tragico e trionfale della sua vita. Ronaldo sorride. Ronaldo ride. Tanto. Ronaldo ha sofferto. E continua a farlo. E questo bel film che da noi uscirà il 2 novembre assume i contorni della catarsi. Del viaggio al centro della sofferenza di un ragazzo fenomenale baciato dal talento e schiaffeggiato dalla vita.
Un frame. Lei giovanissimo che intervistato dice che ha paura di farsi male. Un presagio?
«Io vengo da una generazione nella quale in campo picchiavano tanto. Madre mia. Le partite non erano come oggi che ci sono 15-20 telecamere, in un Clásico 60, al Mondiale mille. Oggi si vede tutto. Ai miei tempi i difensori ti minacciavano, ti sputavano, ti pestavano i piedi, ti picchiavano. Sono cresciuto come un sopravvissuto».
«Ho fatto una gran fatica, e ho imparato tanto prendendo ceffoni da ogni parte. Due anni e mezzo fa ho iniziato a fare terapia e la cosa mi ha aiutato a capire meglio anche cosa ho sentito prima».
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