La Lazio di Maurizio Sarri sta volando in campionato ed è reduce da una grande vittoria in trasferta contro l’Atalanta, ma alla vigilia del match di Europa League col Midtjylland, in programma giovedì all’Olimpico, il tecnico biancoceleste prova a tenere tutti coi piedi per terra: “Do poco credito alla vittoria di Bergamo, la ritengo ancora una prestazione occasionale – ha detto in conferenza stampa -. Affrontavamo una squadra forte, che temevamo, di fronte a uno stadio pieno, era facile dare il massimo. Il salto di qualità lo faremo quando giocheremo allo stesso modo in uno stadio mezzo vuoto con una squadra quasi retrocessa”.
Il percorso è dunque appena cominciato: “Successi del genere possono dare o possono togliere, dipende dalla mentalità. Se non siamo maturi e ci sentiamo appagati ci tolgono, perché giocheremo con meno motivazioni. Noi dobbiamo diventare grandi in Italia prima ancora di diventare tali in Europa, come hanno fatto Milan e Napoli”.
Nel Gruppo F regna l’equilibrio più assoluto, con tutte e quattro le squadre a quota 5 punti dopo 4 giornate: “Il percorso in coppa è condizionato da una partita che abbiamo sbagliato, ma a parte quella non abbiamo commesso grandi errori. Abbiamo pareggiato in Austria e pareggiato con lo Sturm Graz in casa, giocando in dieci per un tempo. La figuraccia dell’andata (terminò 5-1 per i danesi ndr) come stimolo? Le squadre di forte mentalità hanno una grande motivazione sempre”.
Poi qualche parola sui singoli: “Vecino è giocatore completo, ha inserimento, fisicità e dà una mano in difesa, il tutto con una buona qualità. Eravamo convinti ci potesse dare quel qualcosa che ci mancava. Cancellieri ha la gamba di Felipe Anderson, ha accelerazioni importanti, ma non ha quell’ordine che ha Felipe da esterno. Va valutato partita per partita e nelle rotazioni magari entrerà pure Romero”.
Capitolo infortunati: “Lazzari ha preso una botta, a Luis Alberto faceva male un’anca. Mentalmente sta normale, vediamo oggi come reagirà all’acciacco in un allenamento più intenso. Milinkovic diffidato? Non faccio proiezioni”.
Sarri ha infine parlato del concetto di divertimento della sua squadra e si è detto preoccupato dalle condizioni del terreno dell’Olimpico: “Se mi diverto in allenamento è già un buon segnale, poi è contagioso e i giocatori possono trasmetterlo a tutti se si divertono in campo. È un aspetto importante, ti aiuta anche a far risultato. Speriamo di proseguire in questo livello: è importante che tutto si trasformi in entusiasmo, ma non in euforia. Mi preoccupa il campo. La partita fatta a Bergamo su un biliardo non è replicabile e per il nostro modo di giocare è un handicap non da poco. A me gli altri modi di giocare non riescono”.
L’ultima battuta è sul ritiro invernale nel corso dei Mondiali in Qatar, su cui Sarri ha un’opinione molto netta: “In qualche posto lo dovremo fare, ma spero non in Argentina perché è una follia dal punto di vista tecnico. Rientriamo giocando a inizio gennaio con 5-6 gradi, andare a fare un ritiro a 30 gradi è una follia, specialmente con un viaggio di 15 ore”.
Fonte: Sportmediaset.
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