Juventus, inchiesta Prisma, per la “carta Ronaldo” rischio multa fino a 60mln
Scrive Sportmediaset, la Juve sotto accusa. L’inchiesta Prisma della Procura di Torino, che indaga sulla presunta alterazione dei bilanci del club bianconero nel triennio 2018-2020, potrebbe avere pesanti ripercussioni sia sul piano sportivo, c’è il rischio di una penalizzazione, sia su quello economico e in questo caso giocherebbe un ruolo decisivo l’ormai celeberrima ‘carta Ronaldo‘. Secondo l’accusa e come sarebbe emerso da alcune intercettazioni, con quella scrittura privata la Juventus si sarebbe impegnata a versare al portoghese 19,9 milioni di euroanche in caso di interruzione del rapporto professionale e la cifra in questione non sarebbe stata contabilizzata regolarmente a bilancio.
Come riportato da La Repubblica, l’effettiva esistenza di questa scrittura privata tra il club bianconero il campione portoghese, non depositata in Lega, verrebbe punita con una multa che rischia di essere tre volte superiore al valore della scrittura stessa perchè se una società “pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto oltre a uno o più punti di penalizzazione”.
A conti fatti dunque se davvero esistesse la ‘carta Ronaldo’ da 19,975 milioni di euro, la Juventus rischierebbe una multa salatissima, da 20 a 60 milioni di euro, che sarebbe un vero e proprio macigno per le casse del club, soprattutto dopo le perdite record registrate a settembre e l’eliminazione dalla Champions League.
Gli sviluppi della vicenda riguardante bilanci e plusvalenze hanno portato ieri il presidente bianconero, Andrea Agnelli, a convocare in sede tutti i dipendenti della società, compresi anche quelli di campo, per – come riportato da Sky Sport – chiarire la posizione del club e rassicurare tutti. “Serve unità, il club ha sempre agito con correttezza” il significato del messaggio che il numero uno bianconero ha voluto mandare accompagnato dai suoi legali dopo la chiusura delle indagini preliminari dell’Inchiesta Prisma.
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