NAPOLI-SASSUOLO ORE 15
Il Napoli a caccia del ‘tredici’, sfidando storia e cabala. Battuto con 12 successi il record di vittorie consecutive che resisteva dai tempi di Maradona a cavallo tra la fine del campionato 1985-86 e l’inizio della stagione 1986-87 (che si concluse con il primo storico scudetto), la squadra di Spalletti punta ancora più in alto provando a celebrare nel migliore dei modi quel numero che nella ‘smorfia’ napoletana è associato a Sant’Antonio, uno dei santi più amati. Contro il Sassuolo, proprio nella pancia dello stadio intitolato al ‘Diez’, la spettacolare squadra partenopea vuole migliorare se stessa, andare oltre i propri limiti e restare in fuga in campionato forte dei tre punti di vantaggio accumulati sul Milan inseguitore. Il tris rifilato in Champions League agli scozzesi dei Rangers contro cui gli Azzurri hanno dimostrato ancora una volta le proprie qualità è stato già dimenticato. Spalletti ripete ogni vota che la strada è ancora lunga, che la continuità delle prestazioni va coltivata giorno dopo giorno, restando con i piedi per terra. E la sfida contro i neroverdi è l’ennesimo ostacolo per tenere vivo il grande sogno. E ogni giocatore ha recepito il messaggio.
“Conta veramente la squadra, conta fare risultato, conta entrare bene. Si è visto anche con i Rangers, chi è entrato ha fatto benissimo e non ha fatto sentire la mancanza di nessuno. Chi entra fa bene, entra nella dinamica della partita, e questa è una cosa bellissima”, ha sottolineato il difensore Juan Jesus, assicurando quanto la squadra sia pronta a non cedere a cali di tensione. “Pronti per il Sassuolo? Siamo sempre pronti, facciamo sempre il nostro lavoro. Anche se le partite sono ravvicinate e non si può fare tanto, è stato un bell’allenamento e faremo del nostro meglio”, ha spiegato il brasiliano. “C’è un grande gruppo, non che l’anno scorso non ci sia stato: se oggi siamo in Champions League è perché l’anno scorso abbiamo fatto un bel campionato, eravamo un gruppo tanto bello quanto questo. Ora però c’è ancora tanta strada da fare, siamo appena a ottobre. Questo gruppo dà tanto, tutti i ragazzi danno il 100% per il Napoli”, ha aggiunto l’ex giallorosso esprimendo le parole pronunciate da Spalletti dopo la quinta vittoria consecutiva in Champions.
Il Sassuolo di Dionisi non intende essere la tredicesima vittima sacrificale. La vittoria sul Verona ha ridato fiducia al gruppo, che accoglierà a braccia parte l’ex Giacomo Raspadori, che dopo cinque stagioni in terra emiliana giocherà da avversario. Per ‘Jack’ non sarà una sfida come un’altra e neanche per lo stesso tecnico dei neroverdi. “Non mi stupisco di quello che sta facendo Raspadori e di quello che farà, e che sarà meglio di quanto sta facendo ora. E’ entrato in una squadra nuova con grandi qualità, non mi sorprenderà in futuro, è destinato a ottenere grandi cose. Sarò contento di vederlo, anche lui sarà un po’ emozionato di vedere il Sassuolo, è stata la sua squadra”, ha sottolineato il tecnico senese, che si affida alla qualità e alla determinazione dei suoi giocatori per provare a interrompere la striscia di vittorie della capolista. “Contro il Napoli dobbiamo avere un pizzico di presunzione e di ambizione pensando di poter avere occasioni per ottenere un risultato positivo – ha assicurato – . Potremmo essere la 13esima squadra sconfitta dal Napoli ma potremmo anche essere una squadra che può mettere in difficoltà un Napoli che è quasi ingiocabile, sfruttando le nostre caratteristiche, ovvero gioco, organizzazione e individualità”. Non sarà facile contro una macchina da gol che sta scuotendo anche l’Europa.
LECCE-JUVENTUS ORE 18
La Juve obbligata a suonare la riscossa deve ancora fare i conti con l’infermeria. Massimiliano Allegri ha comunicato che Locatelli e Vlahovic non partiranno per Lecce: il primo “per motivi personali”, il secondo perché “non ha ancora recuperato dal dolore all’adduttore”. Assenze che si aggiungono a quelle dei soliti noti: risultato, i bianconeri in Salento saranno 19, di cui tre portieri. Allegri ha avvertito che contro il Psg sarà “impossibile” recuperare i due uomini più attesi, Pogba e Chiesa. E al “99%” non ci saranno nemmeno contro l’Inter. “Forse ci saranno, ma sarà difficile, con Verona e Lazio”. Insomma, è una Signora che continua a essere incerottata, ma “abbiamo giocatori a sufficienza per giocare contro una squadra organizzata, veloce”, ha detto il tecnico. “Giocare a Lecce non è mai semplice perché sono partite sempre complicate, se servirà faremo una gara ‘sporca’”. Ma Allegri punta a una motivazione in più per fare bene: “La rabbia per l’eliminazione in Champions. Dobbiamo portarcela avanti per tutto il campionato”. Sperando che il flop europeo dal punto di vista mentale non diventi un fardello troppo pesante. La ‘remuntada’ in campionato, del resto, con il Napoli già staccato di dieci punti, richiede la miglior versione della Juventus. “Abbiamo il tempo e la possibilità di recuperare – sostiene Allegri -. Ora abbiamo cinque partite importanti e bisogna concentrarsi su queste, poi con la sosta recupereremo tutti i giocatori e sarà un’altra cosa. Anche pensare all’eventuale Europa League non avrebbe senso”.
Ottimismo che porta il tecnico a non voler sentire parlare di fallimento. “Nella vita capitano anche queste cose qui, non trovo la parola adatta. Penso solo a lavorare come stiamo facendo con impegno e dedizione. Ci sono squadre che sono state otto anni senza Champions, può capitare. Non bisogna andare in frustrazione, altrimenti non ne veniamo fuori”. E magari servirà l’aiuto dei giovani, unica nota lieta della serataccia con il Benfica: “Il settore giovanile della Juve sta lavorando bene. Miretti è in pianta stabile in prima squadra, Iling sta facendo bene, Fagioli sta crescendo bene e anche lo stesso Soulé. E ce ne sono anche altri. Ma non è che in un giorno, per una partita, bisogna stravolgere tutto. Magari domani giocherà qualche giocatore con meno esperienza e porterà entusiasmo e incoscienza”. A rilevare Locatelli, ha spiegato Allegri, sarà uno tra Miretti e Fagioli. In ogni caso, chiunque scenderà in campo, è chiamato “a dare qualcosa in più per fare girare le cose a nostro favore. Dobbiamo essere bravi, perché questo dev’essere un momento di crescita per tutti. Nei momenti di difficoltà si cresce e questa va presa come un’opportunità per farlo”. Di certo, se il campo non regala belle notizie, le vicende extra, legate agli sviluppi dell’inchiesta ‘Prisma’, non invitano al clima sereno. “C’è stato un comunicato della società. Il presidente ha rasserenato tutti come sempre”, ha spiegato Allegri, “la società è fatta da persone straordinarie. Noi dobbiamo dare risposte sul campo”. Non è, insomma, un Allegri che abbassa la testa: “Non ci sentiamo accerchiati. È un momento di difficoltà come è capitato anche ad altre società. La Juve è unica per questo perché le difficoltà vengono elevate all’ennesima potenza. Dobbiamo essere bravi a rovesciarla e a dare un segnale importante. Ho un gruppo di ragazzi che hanno delle qualità umane importanti e su questo mi affido molto. Domani, tutti insieme, faremo sicuramente una bella prestazione, cercando di fare risultato”.
Al ‘Via del Mare’ i bianconeri cercano la terza vittoria consecutiva per tenere accese le speranze di rimonta. “Se credo ancora allo scudetto? Siamo all’undicesima giornata, parlarne ora serve a poco. Adesso dobbiamo rialzarci dopo la batosta importante in Champions. Abbiamo un’opportunità per reagire e vincere. Siamo indietro, le altre stanno viaggiando. Il Napoli sta facendo cose straordinarie, il Milan anche, la Lazio sta facendo cose importanti, come Inter e Roma. Noi siamo dietro e piano piano dobbiamo rubacchiare dei punti a quelle che stanno davanti. Mancano 27 partite, a Lecce è la prima di queste”.
INTER-SAMPDORIA ORE 20.45
Dopo la festa per gli ottavi di Champions conquistati, l’Inter torna a gettarsi a capofitto sul campionato mettendo nel mirino la Sampdoria. Domani infatti a San Siro arrivano i doriani del grande ex Dejan Stankovic, ma il ritorno amarcord non deve distrarre gli uomini di Simone Inzaghi, che hanno l’obiettivo di mettere in cascina punti importanti per puntare alla rimonta in classifica. Il sogno della seconda stella non è ancora tramontato, ai nerazzurri pero’ serve un filotto di vittorie senza nuovi inciampi per riportarsi a ridosso della vetta e delle rivali, in particolare Napoli e Milan distanti rispettivamente otto e cinque lunghezze. A dare una mano al tecnico interista c’è anche il fattore infermeria, che ormai si sta svuotando. Romelu Lukaku al Meazza potrebbe disputare almeno mezzora per mettere minuti importanti nelle gambe dopo il rientro con gol contro il Viktoria Plzen in Champions, con la coppia formata da Lautaro Martinez e Dzeko in pole per le due maglie da titolari in attacco contro la Sampdoria. Servirà ancora qualche giorno a Marcelo Brozovic, invece, che potrebbe rivedersi martedì per la sfida con il Bayern Monaco in Germania: largo ancora, così, a Calhanoglu da regista con Barella e Mkhitaryan ai suoi lati. Due ritorni importanti per l’Inter, considerando il peso specifico del centravanti belga e del centrocampista croato.
Motivo per cui anche il presidente Steven Zhang crede nella rimonta. “Nel mondo del calcio ogni stagione ha la sua storia. Abbiamo giocato solo 11 giornate in campionato, la stagione è lunga e ancora aperta – le parole del numero uno nerazzurro durante la conferenza stampa post-assemblea dei soci -. Tutti all’Inter hanno fiducia nel fatto che potremo risalire e lottare per il titolo. Faremo del nostro meglio, i nostri giocatori hanno l’ambizione di competere per vincere”. Ambizione sottolineata anche dall’ad Giuseppe Marotta. “Quando l’Inter partecipa a una competizione deve cercare sempre di ottenere il massimo. Dobbiamo correre per la conquista di Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa Italiana e vogliamo essere protagonisti anche in Champions League”, ha aggiunto il dirigente nerazzurro. Che poi ha speso anche parole positive nei confronti di Inzaghi: “I fatti dimostrano che sta facendo con noi un enorme percorso. Quest’anno siamo partiti con delle difficoltà, ma la squadra si è compattata e anche grazie all’allenatore siamo tornati sulla strada corretta”, ha concluso Marotta.
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