“Provo un sentimento di appoggio al Verona, hanno lottato tanto per uscire da qui con un punto. L’allenatore è giovane, bravo, ha organizzato bene la squadra anche se erano rimasti in dieci. Hanno lottato tanto in 10. Hanno fatto bene a prendere qualche minutino in più di gioco fermo. Ovviamente sono contento per la mia vittoria, però provo un sentimento positivo per loro. La loro posizione in classifica è dura, però la loro realtà, lo stadio, i tifosi, la squadra, i giocatori, mi dispiace, sinceramente”. Inizia così l’intervista post-partita ai microfoni di DAZN di José Mourinho, che ha battuto per la prima volta in carriera l’Hellas Verona. Sulla prestazione della sua Roma: “Oggi non potevamo fare di più. Abbiamo cambiato sistema due volte. Ho creduto nel talento di questo bambino (Volpato, ndr), nella sua creatività e nel suo senso di gol. Ho creduto che Matic potesse fare la differenza. Quando vinci al 90′ si può parlare di fortuna, ma noi l’abbiamo cercata, tanto”.
“Io sono contento del suo atteggiamento, la sua voglia di aiutare la squadra, io non sono mai arrabbiato perché lui non segna. Dà tutto quello che ha, crea difficoltà agli avversari, li obbliga a fare tanti falli. Sono sempre contento di lui”. Il tecnico portoghese commenta anche la prova di Volpato, decisivo con un gol e un assist: “C’è un processo. Una cosa è un giocatore che si allena solo con la Primavera e un’altra un giovane che lascia la Primavera e diventa giocatore di prima squadra. È un processo che ha fatto l’anno scorso Bove e quest’anno sta facendo Volpato. Lui è giovane, ha tanto da imparare ogni giorno, però è già un giocatore del livello di prima squadra. Non ho fatto una pazzia mettendolo. Sapevo aveva il potenziale per segnare”.
Sulla sfida alla Lazio del prossimo turno di campionato: “Non mi interessa per niente il derby. Mi interessa solo della partita successiva. Quando un allenatore non pensa alla prossima partita di solito qualcosa va male, almeno nella mia esperienza. Come allenatore è difficile vivere poi con questi errori e poi si inizia a sparare per mandare l’attenzione da un altro lato. Non dobbiamo parlare del derby, se qualche mio giocatore lo fa, sbaglia. C’è una partita giovedì, poi penseremo al derby. Rispondere a Sarri? No“.
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