Muriqi attacca la Lazio: “Mi sono sentito una me**a, pensavo che il calcio fosse finito per me”
Scrive il Corriere dello Sport, prima di andare ancora in gol, nel match tra Maiorca e Atletico, firmando l’ottavo centro in dodici partite, Vedat Muriqi si era sfogato nell’intervista concessa ai microfoni di Relevo, tornando a parlare dell’esperienza alla Lazio: “In Italia ho passato momenti difficili. In Turchia la gente mi amava e segnavo tanti gol, ma dovevo provare quell’esperienza. La Lazio è uno dei migliori club in Italia e all’epoca era anche in Champions League. Ho deciso di partire, ma mi sono infortunato e le cose non sono iniziate affatto bene. Quando sono tornato in campo, ho segnato due gol, ma non mi hanno dato la possibilità di giocare. Se stavo male giocavo anche 45 minuti, se stavo bene non mi davano la possibilità di giocare. Sono stati due anni molto difficili.
Con i compagni mi sono trovato molto bene, parlo spesso con Milinkovic, Marusic e Pepe Reina. All’allenatore non piacevo e non piacevo nemmeno ai tifosi. Quando tornavo a casa non ero felice, tornavo arrabbiato e triste. In quei due anni ho parlato molto con mia moglie, che è più forte di me. Mi ha detto che dovevo essere pronto a cogliere l’opportunità. In due mesi ho recuperato la forma. Anche quella mentale. Stavo solo aspettando il mio momento, che però non arrivava mai. Ci sono stati giorni in cui stavo bene e pensavo che sarei tornato presto al top come al Fenerbahce. Poi mi sono sentito una merda. Pensavo che il calcio fosse finito per me. Ma la scelta di andare al Maiorca ha cambiato la mia vita. Non mi aspettavo di diventare un idolo qui, ma fin dall’inizio ho sentito un grande affetto intorno a me. Quando abbiamo iniziato a trattare per un contratto lungo, ho notato subito il supporto dei tifosi e questo mi ha sorpreso”.
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