In Milan-Fiorentina, al 33′ Kalulu interviene nettamente sul pallone poi si scontra con Biraghi, nulla da recriminare, decisione giusta. Nella ripresa, al 59′ la Fiorentina chiede un penalty, contatto tra Tomori ed Ikoné. Sozza non viene richiamato all’OFR. Ikoné penetra in area di rigore Tomori lo urta con la coscia destra poi contemporaneamente con la gamba di richiamo prende il pallone e sgambetta Ikoné. Inequivocabilmente calcio di rigore, perché qui il contatto c’è solo con il calciatore della Fiorentina, estremi per l’OFR. Quello che accade dopo, contemporaneità togliere il pallone ed entrare in contatto con Ikoné rientra nella interpretazione arbitrale. Tomori è in ritardo ed Ikoné ha chiaro possesso del pallone. Il contatto falloso avviene ancora prima di questa contemporaneità.
Al 91′ contrasto di Rebic e Terracciano, il portiere non prende il pallone esce a vuoto, questo non è fallo, contrasto con Rebic ma entrambi cercano il pallone. Il Milan entra in possesso del pallone dopo un contrasto tra Rebic e Duncan, Sozza fa giocare dopo arriverà l’autogol. Qui c’erano gli estremi per annullare il gol, il fallo su Duncan c’è, Rebic è in ritardo. Anche qui si deve mandare l’arbitro all’OFR. Il silent check del VAR non è di aiuto, anzi è ciò che lo spinge a commettere due errori che decideranno la partita.
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