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Sentite Stankovic: “Crisi Samp? Qui stipendi pagati regolarmente. Giusto che i tifosi contestino, troppi passi falsi”

In una lunga intervista al La Gazzetta dello SportDejan Stankovic ha parlato della situazione attuale in casa Sampdoria con il tecnico che ha assicurato come gli stipendi siano stati regolarmente pagati fino a questo momento.

Dubbi sulla regolare attività del club, quindi spazzata via, ma rimane la difficile situazione dei blucerchiati in classifica, dove occupano il penultimo posto con soli 6 punti. Ma Stankovic sa dove deve lavorare, e più che sul campo con concetti tecnico-tattici, l’ex calciatore di Lazio e Inter, lo farà sulla testa dei suoi calciatori: «Ho sempre avuto grandissimi allenatori in carriera, capaci di risvegliare dentro di me qualcosa che non pensavo di avere. Da loro ho capito che la carriera di un calciatore è bella, ma breve. Una quindicina d’anni, più o meno. Dunque non voglio vedere i miei ragazzi arrabbiati con il mondo, dobbiamo immaginare di essere a teatro. La bellezza di questa professione e la fortuna di svolgerla si percepiranno appieno solo quando loro vedranno il sipario dall’altra parte». E saranno scesi dal palcoscenico, «domandandosi magari il motivo per cui hanno perso troppo tempo dietro a cose non importanti. È lo sport più bello del mondo, sono pagati per farlo. Perché buttare energie in un altro modo?».

Quell’altro modo, fino a questo tempo, sarebbe stato ascoltare parole e spifferi provenienti dall’esterno che parlavano di una società in difficoltà che aspettasse disperatamente un nuovo proprietario, mentre si facesse fatica a pagare gli stipendi dovuti ai dipendenti, calciatori compresi. Cosa non vera, assicura Stankovic: «Qui gli stipendi vengono pagati regolarmente, quindi non devono esistere certe preoccupazioni nei giocatori, anche se poi è normale che uno ascolti le voci. E, comunque, ho piena fiducia che la situazione societaria si risolverà».

Quindi ora testa al campo, che vedrà la Sampdroria in ritiro in Turchia per iniziare l’operazione rimonta in classifica, cosa che Stankovic ha dimostrato di saper fare la scorsa stagione con la Stella Rossa: «Non ho mai pensato di lasciare e sono convinto di aver fatto la scelta giusta venendo alla Sampdoria. Con quelle parole (“se sono io il problema, tolgo il disturbo”, ndr) volevo stimolare tutti a credere di più in se stessi. Non è possibile che dopo un episodio negativo subentri un blocco totale. Bisogna recuperare autostima, il ritiro servirà anche a questo. L’anno scorso sono andato ad Antalya con la Stella Rossa, eravamo a – 5 dal Partizan. Dopo la sosta non abbiamo più perso una gara vincendo il titolo con 2 punti sulla seconda. Questa è storia».

Sulla salvezza da centrare: «Anche se le altre non volano, noi non possiamo restare fermi. La Samp deve sprintare a buon ritmo, magari con un po’ di affanno, ma sempre con lucidità. Sono sicuro che questo ritiro piacerà a tanti, con la doppia preparazione si lavora forse più d’inverno che in estate».

Dopo essere subentrato sulla panchina della Sampdoria lo scorso 6 ottobre, Stankovic ha le idee chiare su cosa sia mancato fino a questo momento ai suoi ragazzi per risalire la classifica: «Eravamo partiti bene a Bologna, con la Roma è arrivato il gol su rigore in avvio, poi a Cremona la squadra ha saputo soffrire e alla fine ci ha aiutato la fortuna, anche se quella devi guadagnartela. Con il Toro, due gol subiti da evitare, così l’autostima scende. Per la gara con il Lecce faccio autocritica: forse ho caricato troppo il gruppo. Non era la cosa giusta investirlo di una responsabilità così grande in una gara non decisiva per retrocedere, né per salvarsi. Pensavo di dare una scossa, vincendo saremmo andati in vacanza sereni. Non faccio promesse, ma so che con l’aiuto dei miei collaboratori, del presidente Lanna e del CdA riusciremo a migliorarci».

Sulla contestazione arrivata dopo la sconfitta interna per 2-0 contro il Lecce: «A questa tifoseria do e darò sempre voto 10. Ho percepito da parte loro un sostegno profondo. Ma è giusto che dopo tanti passi falsi loro contestino e si rivolgano a noi dicendo quello che pensano. Non è un dramma. Pensiamo solo a ripartire più forti che mai».

Fonte: Calcioefinanza

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Lisa Grelloni

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