Quanto sei deluso che l’Italia non si sia qualificata per questo Mondiale?
Simone: Brucia, questa eliminazione brucia ancora più della precedente contro la Svezia (ed ero presente a Milano quel lunedì 13 novembre 2017!). Brucia perché avremmo partecipato al Mondiale come campioni d’Europa in carica e avremmo magari potuto dire anche la nostra, visto il titolo vinto a Wembley. E’ stata una batosta per tutto il nostro movimento calcistico e mi spiace che molti ragazzini non potranno ancora vedere la nostra Nazionale partecipare ad un Mondiale e cantare da casa l’Inno di Mameli insieme ai loro genitori e ai loro amici. Il futuro comunque lo vedo roseo, a partire dalla prossima Final four di UEFA Nations League. Ma quella Final four non è minimamente paragonabile alla partecipazione ad un Mondiale. Poi magari se avessimo superato la Macedonia del Nord saremmo stati eliminati in finale play off dal Portogallo, ma Trajkovski ha deciso che a giocarsi la finale play off sarebbe stata la sua Macedonia del Nord. Mal comune, mezzo gaudio: anche i macedoni del Nord vedranno il Mondiale. Mal comune, mezzo gaudio…2: anche Cecoslovacchia, Danimarca e Grecia non hanno giocato il Mondiale dopo aver vinto l’Europeo.
Gabriele: Forse troppo. Tengo molto alla Nazionale e non esserci è un colpo brusco, avrebbe dovuto darci una svegliata sui piani organizzativi in relazione ai giovani, incentivare un piano formativo per i tecnici.. Ma niente di fatto, purtroppo.
Lisa: Sono molto delusa, un’assenza dal Mondiale di una Nazionale con la storia dell’Italia per due volte consecutive è davvero un brutto colpo. Mancini sta “provocando” i club italiani, gettando nella mischia giovani come Pafundi, un classe 2006. Ma il sistema “giovani” in Serie A non sta affatto funzionando e questo si ripercuote inevitabilmente sulla forza della nostra Nazionale.
Filippo: Tanta delusione, dopo la vittoria di un Europeo non puoi permetterti di non qualificarti ad un altro mondiale.
Cosa ti aspetti da questo Mondiale? Lo guarderai?
Simone: Lo guarderò il più possibile. Sono incuriosito dal Qatar e dal fatto che questo Mondiale si giochi tra novembre e dicembre. La decisione di assegnare la massima competizione calcistica ad un Paese scevro di esperienza internazionale fa storcere il naso, come il fatto che sarà un Mondiale milionario per i soldi investiti (e i diritti dei lavoratori calpestati) e giocato in periodo dedicato allo svolgimento dei campionati nazionali e delle coppe europee. Ma trovo giusto che l’assegnazione ruoti e che tutti, un giorno possano ospitare questo evento festoso. Ad esempio spero che un giorno anche l’Australia possa ospitarlo così la Coppa del Mondo è stata assegnati in tutti gli angoli del pianeta. Tornando a Qatar 2022, sicuramente guarderò i top match: uno su tutti, nella prima fase, Spagna vs Germania il 27 novembre. Peccato sia una partita della fase a gironi, visto che potrebbe essere tranquillamente una semifinale.
Gabriele: Guarderò le fasi finali per via del mio lavoro, ma in relazione ai 6000 morti lo vorrei boicottare nella sua interezza. Stavolta credo si sia oltrepassato il limite di decenza, se penso alle scorse Olimpiadi di Londra dove è caduto “solo” un operaio, fa capire di che situazione abbia vissuto il popolo qatariota.
Lisa: Guarderò molte partite, perché amo il calcio indipendentemente da tutto. La partita dei diritti umani e dei lavoratori in Qatar invece è stata già persa, per questo lato andrebbe boicottata la competizione.
Filippo: lo guarderò sicuramente, ma con meno voglia, l’assenza della propria nazionale fa perdere molta motivazione.
Quale Nazionale, secondo te, vincerà il Mondiale? Quale vorresti fosse la finale?
Simone: Non ho la sfera di cristallo e non scommetterei neanche un centesimo su ogni partita, ma sogno…due finali: Argentina vs Portogallo o Argentina vs Brasile. Il motivo di queste due scelte è facile: nella prima, si affronterebbero Lionel Messi e Cristiano Ronaldo e si potrebbe stabile (per quanto fosse possibile) chi è davvero il più forte tra i due giocatori che hanno caratterizzato la scena calcistica mondiale degli anni Dieci del XXI secolo; nella seconda, sarebbe la rivincita, in campo neutro, della finale della scorsa Copa America vinta dalla Albiceleste e sarebbe una finale inedita e vedrebbe di fronte due “scuole” e due modi di vedere ed intendere il calcio. Guardando le combinazioni tra gironi e fase ad eliminazione diretta, la finale, secondo me, potrebbe essere, Francia vs Brasile, rivincita della finale di Francia ’98. E anche questa non sarebbe una partita banale, no?
Gabriele: Sarebbe bella una finale Argentina-Portogallo per Messi contro Ronaldo con la vittoria di CR7, ma credo e spero lo vinca il Brasile.
Lisa: A dire la verità mi piacerebbe una finale tutta sudamericana tra Argentina e Brasile, l’ultimo Mondiale di Messi, penso che per la sua straordinaria carriera meriti questo prestigioso trofeo. Tra le Nazionali del cuore ho la Serbia, una realtà calcistica in crescita basti pensare a quanti giocatori “italiani”, perché giocano nel nostro campionato, sono stati convocati. Un po’ di “Italia” dunque in Qatar. Però, spero lo vinca l’Argentina.
Filippo: L’Argentina ha buone possibilità e spero arrivavi fino in fondo, Messi è il mio calciatore preferito e questa sarebbe la conclusione perfetta della sua carriera. L’alternativa è il Brasile che ha una rosa stupenda.
Quale giocatore credi farà la differenza?
Simone: Il Mondiale, va da sé, è un momento dove, da sempre, i giocatori più forti del Mondo scendono in campo per cercare di vincere quella coppa d’oro che tutti i bambini sognano un giorno di vincere ed entrare così nell’Olimpo del calcio. Purtroppo non tutti i calciatori più forti della storia hanno vinto il Mondiale (di Stefano, Best, Eusebio, Riva, Rivera, Cruijff, Rummenigge, Platini, Baggio, van Basten e Schevchenko per fare qualche nome), ma si sa: solo una Nazionale può vincere il Mondiale ogni quattro anni ed in ventuno edizioni sole due Nazionali hanno bissato (Italia 1934-1938; Brasile 1958-1962).
Qatar 2022 metterà in mostra il meglio del calcio e potrei dire due nomi su tutti: Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Invece conto che due giocatori facciano la differenza in questo Mondiale. Sono un campione uscente ed uno che in Russia, con la sua Nazionale, è arrivato terzo: Kylian Mbappé e Kevin de Bruyne.
Mbappé sta disputando l’ennesima stagione devastante ed i numeri sono tutti dalla sua parte: diciotto partite giocate, diciotto gol segnati e PSG che si candida a vincere (ancora una volta) la Ligue 1 ed alzare (finalmente) la prossima Champions. In Nazionale, Mbappè rappresenta la punta di diamante della loro nouvelle vague: giocatori molto forti nati negli anni Novanta che si stanno imponendo all’attenzione del Mondo e che rendono la Francia l’avversaria da battere. L’attaccante parigino ha già alzato la Coppa allo stadio “Lužniki” quattro anni fa: sicuramente lotterà per bissare il successo il 18 dicembre a Lusail. In più il 20 dicembre, due giorni dopo la finalissima, compirà 24 anni: quale miglior regalo di compleanno?
Kevin de Bruyne, invece, è un giocatore che fa un altro sport: il centrocampista del Belgio sono anni che si mantiene su standard eccezionali e rappresenta la punta di diamante di una generazione di talenti che ha caratterizzato il Belgio, tanto che i Diavoli rossi sono stati tra il 2015 e la scorsa primavera al primo posto nel ranking FIFA. Il Belgio in Russia si piazzò al terzo posto e la medaglia di bronzo stava stretta ai ragazzi allora allenati da Roberto Martinez. Oggi il Belgio, numero 2 del ranking Fifa, parte tra le favorite ma in una ipotetica griglia non occupa i primissimi posti. Spetterà al biondo Kevin (e al suo innato talento) prendere per mano la propria Nazionale e portarla a giocare (almeno) la finale di Lusail. Spero davvero che uno dei due possa alzare al cielo la tanto agognata Coppa del Mondo il prossimo 18 dicembre.
Gabriele: Andrò controcorrente, ma credo in modo fermo che la forza del gruppo di alcune squadre sia più importante dei singoli. Torno alla Germania ad esempio, non avrà individualità importantissime, ma scommettiamo che arrivano comodamente ai quarti?
Lisa: Penso piuttosto alla forza del gruppo, Argentina e Serbia hanno molto di questo.
Filippo: Messi sicuramente, ha troppe motivazioni, come Ronaldo. Di Maria aspettava solo i mondiali e Lukaku torna dall’infortunio più forte che mai.
Quale Nazionale sarà la rivelazione?
Simone: Vorrei tanto che fosse, come quattro anni fa, il Belgio. Il motivo è semplice: con questo Mondiale terminerà la loro golden age: sarà la fine di una generazione di giocatori che si è imposta all’attenzione mondiale e che ha reso il Paese un esempio (calcistico) per tutti. Non so se vinceranno il Mondiale, ma la loro vittoria potrebbe servire da monito per tutti: gli anni Duemila sono stati l’anno Zero del calcio belga. Dopo le continue debacles della Nazionale, i vertici federali hanno capito, già nel 2002, che per contare qualcosa nel panorama calcistico era necessario tracciare una linea netta e ripartire da zero. Anche la Federcalcio era un po’ confusa, sostituendo ben cinque Commissari tecnici in dodici anni. Partendo dal culto dei vivai e portando il calcio nelle scuole, come avviene nei campus universitari americani, per unire utile e dilettevole, il calcio belga ha avuto una resurrezione. Da allora il Belgio calcistico è risorto e per il terzo Mondiale consecutivo partirà ancora con i favori del pronostico. Magari lo vincerà, magari non lo vincerà. Ma una cosa è certa: per i prossimi anni ci ricorderemo dei vari Courtois, Vertonghen, Alderweireld, Meunier, Witsel, de Bruyne, Hazard e Lukaku.
Piccola chiosa: spero che una squadra africana possa arrivare per la prima volta nella storia almeno in semifinale.
Gabriele: Occhio alla Serbia, o meglio, all’ital-serbia visto i tantissimi giocatori della nostra Serie A.
Lisa: Anche qui, direi senza dubbio Serbia è una “mina vagante” che secondo me può far benissimo fuori una big.
Filippo: Serbia.
Da quale giocatore ti aspetti il massimo?
Simone: Visto che sarà il loro ultimo Mondiale, mi aspetto il meglio da parte dei due che hanno caratterizzato la scena calcistica mondiale tra il 2008 e…oggi: la “pulce” Lionel Messi e Cristiano “CR7” Ronaldo. Qatar 2022 potrebbe stabilire chi dei due sarà (come dicevo prima) il più forte di sempre. Entrambi hanno in bacheca un titolo continentale, ma la Coppa del Mondo è un’altra cosa ed i due fenomeni lo sanno.
A parte i due “cannibali”, mi attendo molto anche da parte di Neymar: in parte perché potrebbe essere anche per lui l’ultima vetrina mundial e perché ha le capacità di prendere per mano la Seleçao e portarla, dopo 20 anni esatti, sul tetto del Mondo. E poi c’è sempre l’onta del “Mineirazo” da cancellare.
Gabriele: Cristiano Ronaldo. Ha troppa fame e troppa voglia di dimostrare di essere ancora il numero uno, sarà interessante.
Lisa: Lionel Messi, indiscutibilmente. La “battaglia” con CR7 continua anche qui, e per l’appunto farà di tutto per vincere l’ultimo Mondiale che ha a disposizione.
Filippo: Sempre Messi.
Facciamo un passo in avanti a Usa-Canada-Messico 2026: contrario ad un Mondiale a 48 squadre?
Simone: Sono d’accordo e contrario allo stesso tempo. Sono favorevole perché significherebbe allargare la possibilità di partecipare al Mondiale anche a Nazionali che non si sono mai qualificate o che mancano da tante edizioni. Sono contrario perché un allargamento potrebbe abbassare il livello tecnico e abbracciare la politica del “calcio miliardario” che piace a pochi e che snatura il calcio. Spero che finalmente, in quello strano Mondiale “a tre teste”, la nostra Nazionale possa parteciparvi.
Gabriele: Non ho una posizione, ma credo che troppe partite perdano l’essenza del valore assoluto della competizione. Non so, forse sono un po’ classista su questo argomento: preferisco poche, ma buone e di altissimo livello.
Lisa: Sono favorevole ad un Mondiale così “vasto”, penso sarebbe un modo per poter dare la gioia della competizione anche a Paesi che sono spesso (se non sempre) fuori dai giochi. Ed inoltre sarebbe la possibilità di visionare anche calciatori di cui “quasi nessuno” ne è conoscenza. Chissà potremmo avere delle belle sorprese…
Filippo: Assolutamente no, almeno riusciamo a qualificarci anche noi.
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