Il nuovo sistema si baserà sulla cosiddetta “Limb-tracking technology”, ovvero una tecnologia di tracciamento degli arti. Al lavoro ci saranno tra le 10 e le 12 telecamere, installate all’interno degli stadi e dedicate a registrare il cosiddetto “scheletro” del giocatore, focalizzandosi su 29 punti diversi del corpo (in pratica gli arti e tutte le estremità rilevanti) e inviando immagini da 50 frame al secondo. In questo modo potrà essere ricostruita in computer grafica e calcolata con estrema precisione la posizione di un calciatore al momento della partenza del pallone e, nel giro di 3-5 secondi, valutata la regolarità o meno dell’azione. In Qatar è presente anche un chip apposito all’interno dei palloni, che a sua volta invia dati alla sala video, ma per il momento non verrà utilizzato in Serie A.
Va comunque sottolineato che, per valutare se il fuorigioco sia attivo o passivo, l’ultima parola spetterà sempre all’arbitro: quello in sala Var e, in seconda battuta, quello in campo con un’eventuale revisione al monitor.
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