Scrive il Corriere dello Sport, Kvaratskhelia senza limiti. Vuole tutto con il Napoli. E intanto si racconta senza barriere o timidezze. Il georgiano è stato il crack di quest’anno, dopo l’infortunio che lo ha limitato nella parte finale del campionato prima della sosta, ora è pronto a fare di nuovo la differenza. Lo ha detto nella puntata di Dazn Heroes.
Si parte da ciò che Kvara sta facendo per migliorarsi, ma anche sui suoi talenti naturali: “Lavoro molto su di me, i miei dribbling non sono qualcosa che puoi imparare in allenamento”. I soprannomi: “Il mio soprannome preferito? Direi Kvaradona. Sono tutti belli e simpatici, ma se si tratta di associare il tuo nome a Diego è un onore, un’emozione diversa”.
La sua terra, l’esperienza fin qui positiva in Italia con un impatto devastante: “Non saprei dirti se me lo aspettassi, ma ho sempre fatto di tutto per farlo accadere. Il calcio è la mia vita, se le cose vanno bene ho solo tanta soddisfazione. Io faccio il massimo per la mia squadra, il resto lo valutano i tifosi che ringrazio sempre tantissimo per il sostegno costante. In Georgia tutti amano il calcio, ogni calciatore è molto stimato quindi è logico essere accolti sempre con amore, però posso dirti che molti georgiani hanno iniziato a tifare Napoli da quando ci sono io. Il mio Paese è abitato da gente fantastica e vorrei lo sapessero tutti. Quando gioca il Napoli è come ci fosse un lockdown a Tbilisi“.
Photo LiveMedia/Agn Foto Naples, Italy, October 29, 2022, italian soccer Serie A match SSC Napoli vs US Sassuolo Image shows: Khvicha Kvaratskhelia of Napoli LiveMedia – World Copyright
Kvaratskhelia si schermisce un po’: “Io tra i migliori d’Europa? Sono ancora molto lontano da una definizione simile, ma farò il possibile per confermarla. È comunque molto difficile per uno che viene da un Paese così piccolo poter immaginare di arrivare a un club così grande come il Napoli, anche se era il mio sogno giocare in una squadra così rinomata. Ho ancora tanti obiettivi da raggiungere”. Ricorda: “La gara col Liverpool? Quando sai che sono loro i tuoi primi avversari nella tua prima gara di Champions… questa cosa ti carica decisamente di tante responsabilità e motivazioni, perché devi giocare contro grandi calciatori in uno stadio storico. Però devo dire che ogni volta che gioco do il massimo, a prescindere dai calciatori contro cui gioco e dal nome della squadra. Posso confrontarmi alla pari contro chiunque”. Amici e scelte: “Difensore più forte? È molto difficile scegliere, ma devo dire che Di Lorenzo in allenamento è un osso duro, un grande difensore”.
Racconta una trattativa estenuante, il georgiano, per approdare finalmente al Napoli: “È durata molto, circa due anni. Ero molto contento che una squadra così grande fosse interessata a me, non vedevo l’ora di vestire questa maglia. Altre squadre italiane? Non so di preciso, sentivo ogni tanto che c’era interesse anche di altre ma non ho pensato ad altro. Volevo giocare nel Napoli. Innanzitutto per la squadra, perché hanno degli ottimi calciatori e quando guardavo delle loro partite mi immedesimavo immediatamente, sapevo che sarei stato adatto a questa tipologia di calcio. La città è stupefacente e anche i napoletani sono eccezionali, qui la città vive di amore per il calcio, tutti capiscono di calcio a Napoli. Quando sei un calciatore è motivante sapere che tutta la città tifa per te: questa città è amore!”.
Obiettivi e carattere: “Non so se sono timido, di certo non amo stare al centro dell’attenzione. Esultanza di Curry? Non so se la ripeterò, molto dipende dal mio umore in quel momento. Non so mai cosa farò dopo un gol. Scudetto? Ci sono ancora molte partite da giocare, manca tanto tempo. Però ogni gara è fondamentale e ovviamente faremo il possibile. Se ci credo… ovvio! Non scendo in campo se non per vincere”
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