Nelle ultime ventiquattro ore si sono moltiplicati i messaggi da tutto il mondo per ricordare Pelé, scomparso ieri, 29 dicembre, all’età di 82 anni. Il Re, come da tutti soprannominato, rimarrà nel cuore di tutti gli appassionati di calcio per le sue straordinarie gesta sul campo e per quella generosità e simpatia che trasmetteva anche ai suoi avversari. Uno di questi, Gianni Rivera, ha voluto ricordare la leggenda del Santos e della nazionale brasiliana con un post sul suo profilo Facebook. “Stasera è mancato il mio amico Pelé che ho sempre considerato il più grande di tutti i tempi” scrive commosso l’ex numero 10 del Milan degli anni ’60 e ’70. “Sapeva utilizzare entrambi i piedi allo stesso modo, con la stessa sensibilità e con la stessa potenza. Se non ci fosse stato il calcio lo avrebbe sicuramente inventato“. Un pensiero che esalta le prodezze di O Rei, unico calciatore capace di vincere tre edizioni dei Mondiali e ancora oggi detentore di una serie di incredibili record. Il calcio brasiliano era un gioco profondamente diverso da quello di oggi, ma Pelé seppe farsi anticipatore di gesti balistici e tecnici che grandi come Crujff e Maradona avrebbero replicato in Europa qualche anno dopo. Il messaggio di Rivera prosegue: “Avevamo un ottimo rapporto e sono veramente dispiaciuto della sua scomparsa. Mi sembra inutile tentare di fare una classifica fra chi era più bravo tra lui e gli altri grandi calciatori di tutti i tempi“. Con la maglia del Milan, Rivera sfidò il Santos di Pelé nella quarta edizione della Coppa Intercontinentale del 1963. L’incontro d’andata si giocò davanti a 50 mila spettatori di San Siro e vide il Diavolo prevalere per 4-2, nonostante una doppietta dell’asso sudamericano.
Il simpatico ricordo di Rivera si conclude con un aneddoto su Pelé: “Altafini mi ha raccontato una volta che era bravo anche in porta! Un giorno, prima di iniziare gli allenamenti con il Santos, la sua squadra, si mise d’accordo con l’allenatore per fingersi un nuovo portiere che voleva essere assunto. Nessuno si accorse che era lui e parò tutti i tiri che gli fecero i compagni dal limite dell’area di rigore!!! Questo è sufficiente per capire chi è stato“. Se non il più grande di sempre, il re del calcio. Viva il re.
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