Ultras Napoli, accordo con le altre tifoserie: “Chi picchia un romanista, non resta solo”
Scrive Sportmediaset, i violenti scontri tra ultras di Roma e Napoli che hanno bloccato l’A1 per ore nei pressi dell’area di servizio di Badia Al Pino non sono stati un episodio casuale, ma sarebbero solo l’ultima conseguenza (per ora) di un “patto di vendetta” siglato dai tifosi azzurri con le curve di mezza Europa. Lo scrive Il Corriere della Sera, secondo la cui ricostruzione esisterebbe patto europeo tra ultras per picchiare i romanisti e vendicare così la morte di Ciro Esposito,avvenuta nel novembre del 2014: “Chi picchia un romanista non resta solo”.
Il ‘patto’ sarebbe stato reso pubblico con uno striscione esposto in curva dai tifosi del Napoli durante la partita disputata proprio contro i giallorossi quel novembre di nove anni fa: “Ogni parola è vana, se occasione ci sarà non avremo pietà”.
Parole che avrebbero fatto scattare ufficialmente la caccia al romanista, inaugurata circa un paio di settimane dopo l’esposizione dello striscione da duecento ultras dell’Atalanta, che tentarono di assalire gli autobus dei tifosi della Roma. Nove di loro furono arrestati, a Napoli poco dopo comparvero dei murales con scritto “Fuori Bergamo dalle galere”, e tra i gradoni dell’ex San Paolo partì addirittura una colletta per sostenere le spese legali degli atalantini in carcere.
“Se si picchia un romanista nessuno viene lasciato solo”. Questo il motto che muoverebbe gli attacchi contro i giallorossi e che unirebbe le curve di mezza Europa come quella del Psg, che ha cacciato chi sosteneva i romanisti, e quelle di Monaco 1860 e Borussia Dortmund in Germania, della Stella Rossa di Belgrado in Serbia e del Plovdiv in Bulgaria, che tutte le volte che ne hanno la possibilità attaccano i giallorossi in nome di quel patto.