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Ansa: esame “farsa” Suarez, Agnelli e Cherubini tra i possibili testimoni del processo

Le ultime sull’esame “farsa” di Perugia di Luis Suarez

Agnelli
Photo LiveMedia/Reporter Torino Turin, Italy, September 09, 2021, UEFA Champions League Women football match Juventus FC vs Vllaznia Image shows: Andrea Agnelli President of Juventus FC during the UEFA Women Champions League 2021/2022 match between Juventus FC and Vllaznia at Juventus Training Center on September 09,2021 in Vinovo, Italy – Photo ReporterTorino LiveMedia – World Copyright

Scrive Ansa.it, ci sono i nomi dell’attaccante Luis Suarez, del già presidente della Juventus Andrea Agnelli e dell’attuale direttore sportivo Federico Cherubini tra i possibili testimoni del processo per quello che stato considerato l’esame “farsa” per la conoscenza dell’italiano sostenuto da Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia nel settembre del 2020.

A indicarli sono i pubblici ministeri nelle liste depositate in vista della prima udienza, l’11 gennaio, del processo davanti al tribunale del capoluogo umbro alla ex rettrice Giuliana Grego Bolli, all’allora direttore generale Simone Olivieri e la professoressa Stefania Spina che all’epoca dei fatti guidava il Centro di valutazione e certificazioni linguistiche.

Su quali testimoni ascoltare dovranno comunque decidere i giudici. La Procura guidata da Raffaele Cantone ha chiesto di sentire 36 testimoni. Oltre a Suarez, Agnelli e Cherubini i magistrati vogliono ascoltare in aula l’ex ministro Paola De Micheli e l’avvocato Maria Cesarina Turco, prosciolta in udienza preliminare e che nel capo d’accusa contestatole per concorso in falso ideologico era considerata “legale incaricato dalla società Juventus football club” all’epoca interessata a tesserare ‘il pistolero’ Suarez, e altri sei i testimoni chiesti dalla difesa di Grego Bolli, difesa dallo studio legale Brunelli. Lo stesso calciatore e altri otto sono i nomi indicati nella lista testi di Olivieri, difeso dall’avvocato Francesco Falcinelli. Sette i nomi, tra cui l’attaccante, indicati da Spina, anche lei rappresentata dallo studio dell’avvocato Davide Brunelli. Tutti hanno sempre rivendicato la correttezza del proprio operato. 
   

La Procura di Perugia li ha invece accusati di avere istituito una sessione “ad personam” per l’attaccante, all’epoca dei fatti nel mirino dei bianconeri ma solo se fosse riuscito a ottenere la cittadinanza italiana per la quale era necessaria la certificazione, e di avergli rivelato in anticipo i contenuti della prova. Falso ideologico, rivelazione di segreto d’ufficio e falsità materiale i reati contestati a vario titolo. 

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