Scrive il Corriere dello Sport, il direttore sportivo Walter Sabatini commenta le recenti dichiarazioni di Dino Baggio secondo il quale il doping nel calcio c’è sempre stato. “Questo è un discorso non certo di oggi. E’ un fatto inquietante che preoccupa ma è una storia obsoleta, a partire dalla morte di Beatrice. Non è un certo un discorso riferibile a Gianluca Vialli“, sottolinea l’ex ds della Salernitana che poi aggiunge: “C’è stata una moria di giocatori lunghissima per cui i sospetti sono consistenti e anche giustificabili, legati anche a metodi adottati una volta e che non erano probabilmente legati ad un sistema di doping ma un sistema di sostegno integrativo che portato a dosi eccessive può aver condotto a qualche problematica importante nel futuro“.
Sabatini rincara poi la dose e punta il dito contro il modus operandi del calcio moderno: “E’ inquietante e preoccupante e lascia un velo di sospetto sulle nostre regole etiche e sul calcio che è universale con tutte le magagne che si porta dietro“, aggiunge l’ex direttore sportivo, tra le altre, di Inter e Roma che poi dedica un suo personale pensiero a Gianluca Vialli: “Ora però sto pensando a Vialli in maniera diversa, non lo penso come un oggetto di indagine“.
Sabatini rivela inoltre che, quando era calciatore, “passavano i medici ti facevano punture e non sapevo quello che ti iniettavi. E il rischio è insistito per tutti, a parte qualcuno che voleva le informative”. Lo stesso ex direttore sportivo, reduce dal recente miracolo-Salernitana con la salvezza raggiunta dalla compagine granata racconta che si faceva “puntualmente due punture prima della partita senza mai fare una domanda, mi fidavo dei medici. Per adesso sono stato fortunato e non ho al momento un ritorno così negativo. Diciamo che era la prassi“, aggiunge Sabatini che sottolinea quanto gli integratori, oggi, siano diventati “più raffinati, evoluti e controllati”. Sul discorso doping legato a ipotetiche correlazioni con la morte di Gianluca Vialli, Sabatini aggiunge: “Sono come tutti perplesso ma Gianluca in questo momento lo lascerei stare, mi dispiace coinvolgere un ragazzo morto 10 giorni fa. Non credo che ci sia il doping nel calcio, alcuni medici ricorrono ad integratori. Ma è sempre un problema di quantità, è quella che viene forzata”, conclude.
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