Scrive Sportmediaset, dopo l’assoluzione, a livello sportivo, in primo e secondo grado delle società coinvolte (Juventus, Empoli, la vecchia proprietà del Novara, Genoa, Parma, Pescara, Pisa, Pro Vercelli e Sampdoria) nella vicenda legata alle plusvalenze, il 20 gennaio la Corte d’Appello della Federcalcio, molto probabilmente, deciderà di riaprire il processo sportivo, con tutti i rischi di sanzioni a cui le squadre e i loro dirigenti andrebbero incontro.
I motivi sono legati a riscontri nuovi, su tutti le intercettazioni che hanno reso l’impianto probatorio molto più concreto. Inevitabile a questo punto che il procuratore federale Giuseppe Chiné vada verso la riapertura del processo. Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello sport sarebbe un atto giuridicamente molto forte non solo nell’ordinamento sportivo, anche se in occasione dei precedenti processi sulla stessa materia si è arrivati solo a multe e inibizioni senza penalizzazioni. La decisione potrebbe arrivare subito o, al massimo, nella giornata di lunedì, al termine del prossimo weekend.
Intanto il Corriere della sera ha pubblicato la famosa “carta di Ronaldo”, il documento, trovato dalla guardia di finanza nello studio dell’avvocato Federico Restano nello scorso marzo, e che “teoricamente non deve esistere” (secondo le parole usate da Cesare Gabasio, capo dell’ufficio legale bianconero, nell’intercettazione durante un colloquio con il d.s. Federico Cherubini). E’ la prova dell’accordo per il pagamento posticipato di 19,6 milioni di euro come debito residuo che la Juve aveva maturato con il portoghese prima del suo trasferimento al Manchester United, per una cifra che non sarebbe mai stata messa a bilancio. Una carta che Ronaldo non ha firmato e che ha in allegato “l’accordo premio integrativo” e la “scrittura integrativa”, che si riferisce alla manovra stipendi relativa alla stagione 2020/2021, con la presunta rinuncia fittizia dei pagamenti mensili da parte di alcuni giocatori.
I pubblici ministeri subalpini intendevano ascoltare il calciatore (non indagato) il quale pero’ non ha risposto alla convocazione. Una rogatoria all’estero, secondo quanto si è appreso, non ha dato esito. Una delle ipotesi degli inquirenti e’ che CR7 temesse di incappare in qualche sanzione disciplinare.
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