Oggi è arrivata la conferma ufficiale: tra Nicolò Zaniolo e la Roma è rottura totale. Il giocatore giallorosso dopo aver chiesto la cessione, ha rifiutato l’unica proposta appetibile al club, in quanto il 23enne non gradirebbe la destinazione Bournemouth. La Roma è pronta ad intervenire con sanzioni disciplinari, ma il legale del giocatore ricorda alla società come non sia possibile vietare ai propri tesserati la partecipazione alle sedute di allenamento.
Ma in che modo si è arrivati ad un epilogo del genere? Come mai il rapporto tra un calciatore dal talento così cristallino e una società dal pubblico così caldo si è rotto?
Zaniolo arriva a Roma nel giugno 2018, in un’operazione che porta Radja Nainggolan in nerazzurro. Nicolò si è fatto notare nel campionato Primavera con l’Inter tanto da essere valutato 4,5 milioni a soli 18 anni. Settembre 2018 è un mese importantissimo per lui: prima la convocazione del CT Roberto Mancini in Nazionale maggiore e poi l’esordio da titolare con i giallorossi al Santiago Bernabéu contro il Real Madrid.
Il giocatore spezino in campo unisce una tecnica sopraffina ad una forza fisica straripante: il suo primo gol in Serie A all’Olimpico contro il Sassuolo ne è l’esempio più lampante ed esplicito. Zaniolo a febbraio 2019 diventa il più giovane calciatore italiano a realizzare una doppietta in Champions League. Pochi giorni dopo, però, il primo episodio controverso fuori dal campo: la Iena Nicolò De Devitiis intercetta il calciatore e Francesca Costa (madre di Zaniolo), “colpevole” di essere finita al centro di una polemica per i suoi selfie pubblicati su Instagram, scatenando l’ira del giocatore giallorosso.
Dopo una stagione coronata da 36 presenze e 6 gol e dal premio assegnatogli dalla Lega Serie A come miglior giovane, Zaniolo affronta l’incubo di tutti i calciatori: riporta la rottura del legamento crociato prima del ginocchio destro e, a soli due mesi dal suo rientro in campo, del ginocchio sinistro. I tifosi della Roma, come di consueto, non fanno mancare l’affetto ai propri beniamini e Nicolò è sicuramente uno di questi. Proprio in quel periodo, per strada e sui social ci si divide tra chi è convinto che Zaniolo meriti la famigerata maglia numero 10 di Francesco Totti (chi conosce Roma e il mito di Totti sa che anche solo essere paragonati al “Pupone” è un grande attestato di stima) e chi invece preferirebbe aspettare qualche anno.
Nonostante la costante voglia di fare sempre meglio messa in evidenza nel rettangolo verde e l’importantissima rete siglata in finale di Conference League, che consente alla Roma di alzare un trofeo dopo anni di insuccessi, Zaniolo farà parlare di sé per altre motivazioni, ad esempio per la sua relazione con l’influencer Chiara Nasti, resasi protagonista di dichiarazioni contro l’attaccante giallorosso dopo la rottura fra i due e l’inizio della frequentazione con Zaccagni, giocatore della Lazio. Si vocifera che sia stato addirittura escluso da un raduno in Nazionale proprio per il cattivo rapporto con il calciatore laziale.
Nella stagione corrente, alle critiche per episodi discutibili fuori dal campo, si aggiungono critiche ad un atteggiamento immaturo nel campo a causa di scelte troppo avventate e comportamenti che fanno evincere che il calciatore dia più importanza a se stesso rispetto alla Roma e ai suoi compagni. Il trattamento subito nella partita contro il Genoa (fischi dei propri tifosi) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e rompere una relazione oramai incrinata.
Resta l’amaro in bocca per la fine di un rapporto che non è mai sbocciato completamente e per la possibilità di vedere un talento così cristallino in tribuna fino all’apertura della finestra di mercato estiva.
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